Anche la piattaforma Booking deve garantire che il suo servizio di prenotazioni online rispetti tutti gli obblighi del Digital Markets Act. Lo ha annunciato la Commissione europea il 14 novembre ricordando che il gigante online del Booking era stato designato come 'gatekeeper' ai sensi del Dma il 13 maggio 2024.
Hotel, compagnie di autonoleggio e altri fornitori di servizi di viaggio che dipendono da Booking.com per raggiungere i propri clienti possono iniziare a godere di nuove opportunità, ad esempio: le cosiddette clausole di "parità" sono vietate dal Dma. Pertanto, hotel, autonoleggi e altri fornitori di servizi che utilizzano Booking.com sono ora liberi di offrire prezzi e condizioni diversi (anche migliori) sul proprio sito Web o altri canali rispetto a Booking.com. Booking non deve poi introdurre altre misure con lo stesso effetto delle clausole di "parità". Ad esempio, Booking non è autorizzata ad aumentare le commissioni o a de-listare le offerte degli utenti aziendali se forniscono prezzi diversi su un altro sito Web rispetto a Booking.com.
Ciò significa, spiega ancora Bruxelles, che altre piattaforme e fornitori di servizi di viaggio possono competere a condizioni più eque, portando a innovazione e prezzi più bassi. Gli hotel e gli altri servizi di viaggio avranno accesso in tempo reale e continuo ai dati che loro e i loro clienti generano tramite l'uso di Booking.com, offrendo a queste aziende nuove intuizioni. Gli utenti aziendali possono ora scegliere di trasferire i dati generati su Booking.com su piattaforme alternative. Ciò consentirà agli hotel e ad altri fornitori di servizi di viaggio pertinenti di sviluppare offerte più innovative e personalizzate, posizionandosi in modo più competitivo sul mercato.
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