"Ursula Von der Leyen non è
l'imperatrice dell'Unione europea, ma una funzionaria la cui
nomina è stata proposta dal Consiglio europeo e ratificata dal
Parlamento europeo quindi ci aspettiamo cautela e serietà
nell'uso dei fondi pubblici. L'ultimo scandalo, rivelato da una
inchiesta di Politico, svela lo stanziamento di ben 149 mila
euro per un professore tedesco esperto filologia chiamato a
redigere un report sull'agricoltura. Nutriamo molti dubbi che un
medievalista ci indichi la rotta del futuro agricolo, ma anche
il compenso appare decisamente esagerato e sproporzionato ai
compiti". Lo dice in una nota Mario Furore, europarlamentare
del Movimento 5 Stelle.
"Ursula von der Leyen non è nuova a nomine discutibili e poco
trasparenti - aggiugne -. Qualche mese fa era stato costretto a
dimettersi da inviato per le pmi l'ex europarlamentare tedesco
Markus Pieper dopo le pressioni proprio del Parlamento europeo.
Adesso ci aspettiamo che risponda di questo ennesimo eurospreco.
I cittadini non sono sudditi e pretendono risposte".
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