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>ANSA-FOCUS/L'Ue lunedì allenterà le sanzioni alla Siria

>ANSA-FOCUS/L'Ue lunedì allenterà le sanzioni alla Siria

'Deve rimettersi in piedi'. Ma Damasco non avrà carta bianca

BRUXELLES, 25 gennaio 2025, 19:19

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Mattia Bernardo Bagnoli) Il consenso tra i 27 è già maturato, ora serve solo trovare un'intesa per entrare nei dettagli.

Lunedì prossimo, nel quadro del Consiglio Affari Esteri, gli Stati membri dell'Ue decideranno di allentare le sanzioni alla Siria, pur mantenendo il monitoraggio sulla nuova leadership.

Se le autorità di Damasco garantiranno un processo inclusivo - compreso il rispetto delle donne e delle minoranze - le restrizioni diminuiranno mentre, in caso contrario, torneranno. Carota e bastone, insomma.
    "La Siria deve rimettersi in piedi e l'Ue deve poter giocare un ruolo, anche nella sua ricostruzione", spiega un alto diplomatico. "Restano molte incertezze ma è essenziale offrire al popolo siriano una luce in fondo al tunnel, considerando pure la situazione attuale del Medio Oriente: abbiamo bisogno che la Siria torni in gioco", aggiunge ancora. Naturalmente c'è poi l'aspetto migratorio. Un Paese stabile - e magari in crescita - significa fermare le partenze e, potenzialmente, dare inizio ai rimpatri - che l'Ue ricorda dover essere sempre "volontari". Il Servizio di Azione Esterna della Commissione Europea (Eeas), guidato da Kaja Kallas, ha messo a punto un documento con delle proposte su varie tematiche (dalla sospensione delle sanzioni al rafforzamento della ricostruzione dei servizi di base, come la rete energetica o le infrastrutture ospedaliere), compreso il tema dei rifugiati.
    "Dovremmo considerare come consentire un certo livello di circolarità che permetta ai rifugiati siriani di andare avanti e indietro in una fase di transizione, con visite di 'andata e ritorno', evitando che perdano il loro status di rifugiati", si legge nel documento. "È improbabile - prosegue l'Eeas - che la realtà sul campo sia sufficientemente stabile nel breve termine per consentire a gruppi numerosi di prendere in considerazione il rimpatrio permanente e il timore di perdere lo status di rifugiato può avere un effetto scoraggiante". Ma si tratta solo di un'ipotesi. Il non-paper dell'Eeas fa seguito alla proposta fatta circolare da sei Paesi - Germania, Francia, Olanda, Spagna, Finlandia e Danimarca - in cui si chiede di rimuovere le misure restrittive ad alcune entità - come la Syrian Arab Airline - e settori dell'economia per promuovere la ripresa del Paese - la finanza o la tecnologia necessaria all'oil&gas - così da permettere sia l'ingresso di capitali che di facilitare il movimento delle persone.
    È essenziale, ad ogni modo, che i nuovi signori della Siria righino dritto (e non si dimostrino amici della Russia o dell'Iran). I sei Paesi immaginano allora un "meccanismo" per sospendere temporaneamente le sanzioni fino alla prossima revisione del regime nel 2026, con l'intesa tuttavia che potrebbero essere rimesse in qualsiasi momento "qualora la situazione sul campo fosse contraria alle nostre aspettative".
    Le idee, dunque, non mancano. Per i dettagli, però, si dovrà attendere: lunedì i ministri daranno infatti solo un via libera "politico" a cui dovranno seguire atti legislativi precisi. La seconda fase sarà quella con dentro la sostanza.
   

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