DAMASCO - "L'Europa sosterrà" la Siria nella sua transizione 'ma non finanzierà nuove strutture islamiste". Lo ha ha dichiarato la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ai giornalisti al termine della visita in Siria, dove si è recata con il suo omologo francese Jean-Noel Barrot. "Questo non è solo nel nostro interesse di sicurezza, ma anche quello che ho sentito ripetere da molti siriani in Germania, e qui nella regione", ha aggiunto Baerbock.
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, che insieme a Baerbock ha incontrato il nuovo leader siriano Ahmed al-Sharaa (conosciuto anche come al-Jolani) nella visita di più alto livello da parte di esponenti di Paesi occidentali da quando Assad è stato deposto l'8 dicembre ha detto a margine degli appuntamenti che "occorre trovare una soluzione politica con i curdi, alleati della Francia, affinché siano pienamente integrati in questo processo politico che inizia oggi". Barrot ha chiesto ai nuovi dirigenti siriani la distruzione di tutte le armi chimiche conservate in Siria.
I due capi delle diplomazie hanno visitato anche la prigione di Saydnaya in Siria, simbolo degli abusi sotto l'ex leader Bashar al Assad.
"La decisione di chiudere le basi russe in territorio siriano spetta alle siriane e i siriani", ha risposto un portavoce del ministero degli Esteri tedesco, nel corso della consueta conferenza stampa di governo a Berlino. Vladimir Putin ha sostenuto il regime di Assad, che ha represso con violenza la popolazione, ha anche sottolineato il portavoce, affermando che questo sia "ancora ben presente" nella percezione della popolazione locale. "Ci sono speranze per la pace in Siria", ha aggiunto un collega del governo federale rispondendo alle domande sulla visita odierna della ministra Baerbock a Damasco, "ma bisogna vedere come si svilupperà la situazione".
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