"Lo Statuto di Roma che
istituisce la Corte penale internazionale è chiaro e non lascia
spazio a fraintendimenti. L'immunità a Netanyahu e Gallant,
paventata dalla Francia ma anche da esponenti del governo
italiano, non è applicabile. Il mandato d'arresto emesso lo
scorso 22 novembre nei confronti dei due membri del governo
israeliano va eseguita senza se e senza ma, nel caso in cui si
dovessero recare in uno dei 124 Paesi che hanno sottoscritto lo
Statuto. Nel giorno in cui il bilancio delle vittime
dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza è salito a circa
44.875 morti e 106.454 feriti la conferma che abbiamo ricevuto
durante la nostra missione presso la Corte penale internazionale
lascia ben sperare che la forza del diritto vincerà e prevarrà
sulla forza delle armi e del potere": così in una nota congiunta
i deputati del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari, Carmela
Auriemma, Valentina Barzotti, Dario Carotenuto e Arnaldo Lomuti
e gli europarlamentari Danilo Della Valle e Gaetano Pedullà.
"Questa missione a L'Aja è stata organizzata
dall'intergruppo per la pace e ha riunito in totale venti fra
deputati ed eurodeputati di M5S, Pd e Avs. Il nostro comune
obiettivo è quello di fare giustizia per le vittime del
genocidio compiuto da Israele a Gaza. Secondo lo Statuto di
Roma, se ritenuti colpevoli, Netanyahu e Gallant dovrebbero
risarcire le vittime della loro malvagità: sappiamo che questo
sarà puramente simbolico ma per noi è essenziale applicare alla
lettera il diritto internazionale. Ai quasi 1.000 fra funzionari
e giudici della Corte penale internazionale inviamo la nostra
solidarietà e la vicinanza per gli attacchi che provengono dal
Congresso degli Stati Uniti e dalla israeliana Knesset che
mirano a isolare se non addirittura annientare il lavoro della
Corte. Due proposte di legge che pendono in queste due assemblee
prevedono infatti sanzioni e l'istituzione di un reato che
andrebbero a colpire chi intrattiene rapporti con la Corte.
Questo è inaccettabile. Le Istituzioni europee devono reagire a
quello che si prefigura come un certificato di morte per la
Corte stessa e noi lotteremo affinché la Commissione europea
deliberi un atto delegato in sua difesa. Noi saremo la scorta
civile della Cpi", concludono gli esponenti del M5S.
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