BRUXELLES - "L'opinione dell'Italia è che dobbiamo lavorare rapidamente per rendere il più possibile concreta quell'Unione europea della salute che credo sia obiettivo di tutti noi". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, parlando in una sessione pubblica del consiglio Ue, parlando del pacchetto normativo sulle emergenze sanitarie.
"Una delle principali lezioni della pandemia è stata che occorre affrontare simili emergenze sanitarie tutti insieme - ha affermato Speranza - intensificando il coordinamento internazionale e quindi a maggior ragione quello europeo, per le misure da intraprendere".
"Il pacchetto normativo sulle emergenze è naturalmente benvenuto e l'Italia sta costruttivamente contribuendo alla sua realizzazione, che auspichiamo avvenga nei tempi più rapidi possibili", ha ancora detto il ministro, evidenziando che il pacchetto "appare indispensabile, anche con il nuovo ruolo di Hera (l'Agenzia europea per le emergenze sanitarie, ndr), per contribuire alla complessiva resilienza dell'Ue in caso di un evento di emergenza di sanità pubblica".
"Dobbiamo rafforzare l'attività dei Paesi nella predisposizione dei piani di emergenza. La pandemia ci ha insegnato che occorre migliorare il livello di preparazione dei nostri sistemi sanitari nazionali a tutti i livelli perché rappresentano il principale baluardo contro le emergenze sanitarie", ha evidenziato il ministro, incoraggiando inoltre ad "offrire supporto nell'elaborazione e verifica dei piani" nazionali "anche attraverso il contributo dell'Ecdc, il cui ruolo va giustamente potenziato in quanto continueremo ad avere bisogno della sua indispensabile expertise scientifica e tecnica".
"Dobbiamo inoltre assicurare la fornitura di contromisure mediche anche attraverso appalti congiunti, come abbiamo fatto in modo così efficace a partire dai vaccini", ha spiegato. Il ministro ha poi sottolineato l'importanza di lavorare ancora per "assicurare la coerenza interna delle varie norme del pacchetto, evitando ambiguità o sovrapposizioni" e di "fare in modo che gli organismi europei abbiano piena consapevolezza e conoscenza dell'organizzazione sanitaria dei diversi Stati membri".
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