Prezzi troppo alti, un mercato
degli affitti tradizionali ormai bloccato e svuotato. È questa
la fotografia che emerge dal rapporto 'Uno su dodici. L'Italia
in affitto breve' di Federconsumatori, Isscom e Sunia presentato
alla camera del lavoro di Bologna. Bologna ha recentemente
ottenuto primato nella classifica delle città europee per il
maggior aumento del prezzo delle locazioni in un solo anno:
+20,2% rispetto al 2023 per l'affitto di un monolocale.
L'aumento registrato dalla piattaforma di affitti
HousingAnywhere è superiore persino ad una capitale come Parigi
(+18,3%).
Secondo una stima sono oltre 4 mila gli appartamenti oggi
destinati ad alloggi turistici in città. Ad essere penalizzati
sono soprattutto gli studenti universitari.
"Il Comune di Bologna sostiene la proposta di 'Alta Tensione
Abitativa', collettivo di giuristi, urbanisti e architetti, che
ha elaborato una proposta di legge per la quale i Comuni
avrebbero la possibilità di dare delle licenze per gli affitti
brevi turistici utilizzando il sistema della zonizzazione",
regolando il fenomeno "tenendo in equilibrio le esigenze
turistiche con gli appartamenti pensati per i residenti".
In particolare, il monitoraggio, effettuato su 90
appartamenti - di cui 65 immobili in centro storico e due in
Bolognina - ha mostrato come il 52% delle strutture non avesse
il codice identificativo nazionale e poco meno del 2% avesse
estintori e segnalatori del gas.
Per mettere ordine nel settore, come spiega Michele
Bulgarelli, segretario generale Cgil Bologna, "occorre ridurre
le diseguaglianze" anche attraverso il diritto all'abitare, che
verrà favorito tramite "l'agenzia metropolitana per l'affitto e
il fondo sociale per l'affitto" per coinvolgere le imprese "nel
dare una risposata all'emergenza abitativa", sostenendo i tanti
lavoratori giovani che scelgono Bologna per venire ad abitare.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA