Occupare e attivare luoghi non
istituzionali come ridefinizione temporanea di uno spazio
pubblico: è ciò che l'organizzazione culturale Xing ha iniziato
a sperimentare dal 2022 attraverso il formato Hole, al centro
dell'appuntamento col pianista Marino Formenti, il 18 dicembre
dalle 16 nella nuova Ala Irnerio dell'Accademia di Belle Arti di
Bologna (2000 metri quadrati da poco restaurati), dal titolo
Irnerio 45C (my voice my void #2). Nella sound performance,
della durata di circa sei ore, Formenti riprende a esplorare le
possibilità tecniche e musicali del player piano Enspire, ultima
generazione di pianoforti computer in grado di "suonare da
soli".
"Ciò che a me interessa non sono tanto le possibilità
tecniche, troppo facilmente strabilianti, dello strumento, - ha
affermato lo stesso Fomenti - ma le relazioni che con questo
strumento si possano creare; scoprire eventuali, conseguenti
nuove temporalità musicali che ne possano scaturire; interrogare
mutazioni, declinazioni, variazioni dell'idea di presenza, la
sua messa in discussione, la sua negazione; e anche vedere quali
relazioni con un cosiddetto pubblico, con gli individui che lo
compongono, ne possano derivare". Al centro della piano
performance si trovano frammenti di espressioni musicali del
1956, data di nascita dell'architettura che la ospita: la prima
pubblicazione delle Variazioni Goldberg di Bach di Glenn Gould;
le prime incisioni di un jazz nuovissimo composto da Lennie
Tristano, Thelonious Monk, Bill Evans; la sghemba Milano del
Modern Jazz Quartet; la non meno sghemba Terza Sonata di Pierre
Boulez e la uguale e contraria Winter Music di John Cage, sino a
riferirsi ad altre date che si legano alla fondazione della
primissima Accademia, il 1582, con Orlando di Lasso e Gesualdo,
due estremisti della prima ora. Tra i pezzi che verranno
rielaborati, Formenti passerà anche per il razionalismo e il
misticismo dei primi decenni del 1700, quando si eresse il
Collegio dei Gesuiti, parte della sede dell'Accademia.
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