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Detenuto morto in cella, per la Procura nessuna responsabilità

Detenuto morto in cella, per la Procura nessuna responsabilità

Inalò il gas di un fornello, richiesta di archiviazione a Modena

MODENA, 05 marzo 2024, 10:31

Redazione ANSA

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L'autopsia non ha chiarito completamente se si è trattato di un suicidio o di un incidente, ma per la Procura di Modena non ci sono responsabilità di altre persone per la morte di un detenuto 40enne, Fabio Romagnoli, deceduto il 20 febbraio 2023 inalando il gas di un fornellino, nella sua cella.

Il pm Francesca Graziano, al termine delle indagini, ha chiesto l'archiviazione del fascicolo per omicidio colposo, rimasto a carico di ignoti.

Ora la decisione passa al Gip.
    Romagnoli, originario del Ferrarese, venne trovato accasciato a terra a fianco del fornello dal compagno di cella e da un agente della polizia penitenziaria. La consulenza medico legale, affidata al dottor Fabrizio Zucchi, confermando la causa della morte nell'inalazione del gas, non ha sciolto i dubbi sulla dinamica, pur propendendo per un evento accidentale.
    Nei mesi precedenti, a luglio 2022, il detenuto era stato qualificato come "a rischio medio" di suicidio e collocato nella zona dedicata a questo tipo di situazioni. In seguito però, secondo le valutazioni degli operatori e degli psicologi, il rischio era calato e venne trasferito in un'altra sezione. Dalle testimonianze raccolte è emerso che nei giorni precedenti alla morte non c'erano stati segnali preoccupanti o manifestazioni di disagio.
    La conclusione della Procura è dunque che non ci sono elementi per ipotizzare una mancanza di diligenza o altre omissioni in chi lo ha seguito: sembrava tranquillo e rivolto a prendere in mano la sua vita una volta scontata la pena, di lì a pochi mesi.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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