Palazzo Bentivoglio, a Bologna,
celebra il bicentenario dalla morte di Felice Giani (1758-1823),
originale protagonista del Neoclassicismo italiano, con la
mostra 'Felicissimo Giani', in programma dal 2 dicembre al 25
febbraio. L'esposizione, a cura di Tommaso Pasquali, è nata a
partire dalla collezione permanente e dalla decorazione murale
(1810) di una sala del palazzo, cui appartenevano due dipinti
considerati perduti, che a distanza di quasi un secolo
torneranno visibili.
Il percorso, attraverso più di quaranta opere, è suddiviso in
sei sezioni cronologiche e tematiche e consente la ricostruzione
della parabola dell'artista, disegnatore libero e torrenziale,
ma anche raffinato decoratore d'interni, interprete delle
ambizioni dei ceti progressisti di epoca napoleonica. Quattro
opere contemporanee - di Flavio Favelli, Franco Raggi, Pablo
Bronstein e Luigi Ontani - saranno chiamate a illuminare per
contrappunto alcuni aspetti della produzione multiforme di
Giani: gli ultimi due artisti richiamano il grottesco nella
pittura di Giani, mentre Favelli e Raggi illustrano il rapporto
tra l'arte odierna e l'antichità classica.
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