"Diari d'amore", primo spettacolo
di Nanni Moretti regista teatrale, arriva nel circuito di Emilia
Romagna Teatro, dal 31 ottobre al 5 novembre all'Arena del Sole
di Bologna e dall'8 al 12 novembre al Teatro Storchi di Modena.
Per il suo esordio da regista nel teatro di prosa, Nanni Moretti
si confronta con due commedie di Natalia Ginzburg, la cui
scrittura è molto vicina al suo immaginario cinematografico.
Moretti decide di farsi 'primo spettatore' e dirigere cinque
attrici e attori, non più con la cinepresa, ma affrontando 'lo
spavento' del palcoscenico.
Quello 'spavento' che definisce 'lo scarto tra l'intimità della parola scritta e il clamore della parola detta di fronte a un pubblico dal vivo'.
Lo spettacolo si
compone dei due atti unici "Dialogo" del 1970 e "Fragola e
Panna" del 1966 e ha per protagonisti Valerio Binasco, Daria
Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli, Giorgia Senesi.
Nanni Moretti con Natalia Ginzburg racconta di nuclei familiari
disarmonici, gente che si lascia vivere senza entusiasmi, esseri
deboli, dai valori etici inconsistenti. Con il suo consueto
sguardo ironico, Moretti apre il sipario su intimità domestiche
nelle quali il conflitto cede il posto all'indifferenza,
svelando la fatuità di persone moralmente inette, giocando con i
valori cari alla società borghese: matrimonio, fedeltà,
maternità, amicizia, trattati con parole di una levità che ne
rivela tutte le fragilità. Denunciando al tempo stesso una
società che rimane indifferente di fronte ai fatti della vita,
che non partecipa mai per davvero, che rimuove quel poco di
senso di colpa che a volte, timidamente, affiora.
"Natalia Ginzburg per me è tra i più importanti autori
italiani. - Spiega Valerio Binasco, protagonista dello
spettacolo e direttore artistico del Teatro Stabile di Torino
dove Diari d'amore ha debuttato - Anche se la sua immaginazione
poetica non è attratta dall'eccezionalità o dall'assurdo, il suo
stile 'semplice' e musicale, l'umorismo dolce e le partiture
sofisticate delle chiacchiere che riempiono le sue opere
arrivano a toccare corde emotive fortissime, restituendo
grandezza e profondità a personaggi solo apparentemente
piccoli".
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