(di Laura Valentini) PATRIZIA RINALDI, 'IL CORREDO' (PIEMME, PP 288, 18,90 EURO) - Un nobiluomo che teme una tara di famiglia e per questo diventa un predatore sessuale, una donna molto cattiva, già accusata di stregoneria nel suo paese natale, che gli procura giovanissime ragazze, una giovane bella e intelligente dal cognome (forse falso) altisonante.
Nel nuovo romanzo di Patrizia Rinaldi, 'Il
corredo', ci sono tutti gli ingredienti del feuilleton classico,
ma la creatrice del bestseller 'Blanca', da cui Raiuno ha tratto
una serie tv di successo, in realtà racconta molto di più di una
vicenda di soprusi e riscatto nella Napoli di fine Settecento.
Dove gli spunti di attualità sono vari, a cominciare dalla fuga
della bella Altagracia Valiago da un marito violento o
dall'accoglienza (posticcia) del nobiluomo a persone in fuga
dalla povertà.
Era risaputo infatti "che il Marchese Saverio
Contardo de Vedina, proprietario della tenuta, non rifiutava
asilo; la sua terra si era fortificata con l'aiuto di braccia
straniere, che il Marchese accoglieva con benevolenza". Un
Mercante si era messo al suo servizio e accompagnava "alla
tenuta le genti che volevano un luogo sicuro dove poter
campare". In realtà il Marchese non vuole fare beneficenza, non
è un buon samaritano e la tenuta di Capa Guasta (o Testa malata)
è la dimora dove i suoi avi si erano rifugiati dopo essere stati
contagiati dal morbo che li ha fatti impazzire. Ora è divenuto
il suo buen retiro, un piccolo feudo che è governato da
Lauretana, fattucchiera incontrata durante un viaggio in Africa.
È stata lei a convincerlo che l'unico modo per eludere la
malattia fosse isolarsi e unirsi soltanto a vergini: proprio per
questo motivo la tenuta è rinomata per l'accoglienza nei
confronti di giovani donne che provengono da altre terre. Lì
trova rifugio Altagracia Valiago, bellissima ragazza dal fascino
gitano che arriva con documenti contraffatti alla corte di
Saverio, ottenendo asilo. E' già brava a camuffare non solo
l'identità, ma anche l'età: "aveva ventitré anni moltiplicati
per dieci e nascosti nei falsi sedici" scrive Rinaldi. Di lei si
innamora il Marchese scatenando così l'odio di Lauretana che
diventa presto reciproco. Entrambe le donne arrivano a mettere
le mani nei reciproci corredi, bauli colmi di tesori e
insospettabili segreti taciuti per anni. Ed è quella la chiave
del libro che reinvia al titolo. 'Il Corredo' nasce dopo la
lettura di 'Doti nuziali a Napoli nel Settecento', la tesi di
perfezionamento della professoressa Maria Franco in Storia
Medioevale e Moderna, come spiega l'autrice in una nota. Per la
donna napoletana nel Settecento il matrimonio era l'"unica
possibilità e spazio esistenziale, per cui le regole che lo
governavano erano, in ultima analisi, le regole che governavano
la sua vita e segnavano i limiti della sua presenza nella
società". La vecchia e dispotica Lauretana, che governa il
piccolo feudo del Marchese con grande crudeltà, è esperta in
arti mediche e si dedica all'anatomia, legge con piacere i tomi
della biblioteca della tenuta; ma il suo destino è quello di
essere, appunto, una fattucchiera e non certo un medico. Anche
la moglie del Marchese, scelta da suo padre per la ricca dote,
non potrà fare altro che consolarsi con il suo cicisbeo per la
mancanza di attenzioni del marito, mentre Altagracia potrà forse
riscattarsi da un destino legato solo ad un compagno ma a patto
di calarsi nei panni di un uomo.
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