CAGLIARI - Un tuffo nel passato tra bustini, gonne rese ampie dalle crinoline, merletti, ombrellini, eleganti cilindri accanto a outfit gotic steampunk che rimandano alla fantascienza dell'epoca. In fantasiose reinterpretazioni e creazioni originali. Con i suoi tableaux vivants, l'Inghilterra vittoriana rivive il 28 maggio ai Giardini pubblici di Cagliari in una domenica primaverile.
Clima adatto per passeggiate di dame e signori in abiti d'epoca, passatempi come gli scacchi, cuscini adagiati sull'erba per un tè all'inglese servito su preziose porcellane. Poi musica, danze, postazioni per trucco e parrucco con tanto di poltrona del barbiere per accuratissime barbe e baffi, spettacoli di burattini e giochi per i più piccoli. E, attesissimo, il musical di 250 studenti di 14 classi con i loro 30 insegnanti del liceo artistico-musicale Foiso Fois: Vanity Fair, la fiera delle vanità, tema dell'edizione 2023, ispirato al celebre romanzo di Thackeray.
"La grande Jatte", manifestazione giunta alla undicesima edizione, ritrova il suo consueto spazio tra vialetti e ficus secolari. Un salotto all'aperto dove sono di scena i contest, con una giuria che premierà il miglior abito vittoriano maschile e femminile, la miglior mise steampunk uomo e donna e dei bambini. In gara anche barbe e baffi, picnic e banchetti. Per gli abiti ci saranno due giurie, pubblico e esperti, quest'ultima presieduta da Gianfranco Orrù, vincitore del premio Arbiter 2021, eccellenza della sartoria italiana. Una manifestazione molto partecipata all'insegna dell'eleganza, fantasia, creatività, divertimento e un pizzico di goliardia.
Con le scene che sembrano uscite dalle pagine dei romanzi o da un quadro.
E si ispira proprio a un dipinto di Georges Seurat, "Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande-Jatte", titolo dell'evento di domenica 28 organizzato da Mad2Factory presieduta da Claudia Cabitza, direttrice artistica, con la collaborazione di Gian Luca Starita, docente del Foiso Fois."Erano anni che da ex alunna provavo a coinvolgere l'istituto - racconta Cabitza - E' davvero emozionante poter collaborare con la scuola in un evento così non convenzionale. E forse, se c'è una parola d'ordine che rappresenta La Grande Jatte, è proprio 'non convenzionale'. Ci approcciamo a questa nuova edizione dopo due anni di fermo, con un misto di ansia da prestazione e felicità - confessa la direttrice artistica - Non ha la pretesa di essere una ricostruzione storica, ognuno può sbizzarrirsi con quello che ha a casa. Speriamo di riuscire a regalare ancora una volta un piccolo sogno, vittoriano, a tutti e a tutte".
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