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Nello zoo del Festival dei Due Mondi entra l'uomo con l'arte

Nello zoo del Festival dei Due Mondi entra l'uomo con l'arte

Il Festival dei due mondi dal 23 giugno al 9 luglio

ROMA, 05 aprile 2023, 15:47

Redazione ANSA

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(di Elisabetta Stefanelli) C'è la volpe astuta e la scimmia intelligente, i topini, il gatto, le trote e il calabrone: gli animali, con la natura, le metamorfosi e i loro sentimenti sono il filo conduttore della 66/a edizione del Festival dei due mondi di Spoleto (dal 23 giugno al 9 luglio), presentato oggi a Roma al ministero della Cultura. Più di 60 spettacoli come sempre nel segno della declinazione delle arti in 17 giorni e 11 sedi, con prime nazionali e assolute che vedono in scena oltre 500 artisti di 30 compagnie.
    Il sipario nella cittadina umbra si alza il 23 giugno in Piazza del Duomo con l'orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia diretta da Jakub Janacek per chiudersi il 9 luglio nella stessa piazza sulle note di Gustav Mahler con la stessa orchestra, diretta questa volta da Antonio Pappano. Nei 17 giorni Spoleto sarà invasa dall'energia di un mondo che cambia e il festival ne esplora per la 66/a volta lo spirito, coinvolgendo tutti i livelli del suo territorio, come hanno spiegato oggi il sottosegretario Gianmarco Mazzi, il presidente della Fondazione Andrea Sisti, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e la direttrice artistica Monique Veaute.
    Per quanto riguarda l'opera, in primo piano quest'anno Pelleas et Melisande di Claude Debussy che porta la firma di Ivan Fisher e Marco Gandini e che trascina tutti sul palcoscenico: il fantastico cast di cantanti, l'orchestra di Budapest e lui stesso direttore e regista. Emergono poi le voci di Rhiannon Giddens e Imany, l'organo di Carpenter, l'elettronica di Max Cooper. "La musica che portiamo a Spoleto - ha spiegato la direttrice Monique Veaute - è a 360 gradi così come il teatro". In scena tante voci italiane, con l'esordio alla regia di Luca Marinelli che con Fabian Jung interroga la Scimmia di Kafka, e il ritorno di Silvio Orlando in Ciarlatani.
    "Mi sono innamorato di questo testo di Pablo Remon - ha spiegato Orlando - interpretato da 4 attori che fanno 20 personaggi.
    Anche gli esseri umani del resto sono animali e nello zoo di questo festival serviva, anche perché è quello che preoccupa più di tutti".
    Tra teatro e musica anche Laetitia Casta nelle vesti di Clara Haskil e Alessandro Baricco per la prima volta davanti al Duomo con l'anteprima di Tucidide. Atene contro Melo, in cui è in scena con Stefania Rocca e Valeria Solarino, accompagnato dalle musiche di Giovanni Sollima, Enrico Melozzi e dei 100 cellos.
    Pagina importante di danza con Benjamin Millepied che mancava da 10 anni, questa volta coreografo e anche interprete di Unstill life con il pianista Alexandre Tharaud. Novità assoluta anche la nuova creazione di Sharon Eyal con i costumi di Maria Grazia Chiuri per Dior. Mentre l'etoile Fernando Montano interpreta le metamorfosi kafkiane con un gala.
    Spazio anche agli incontri, da segnalare quello con Stefano Mancuso, scienziato tra i maggiori conoscitori del mondo botanico, che ha dedicato la vita a dimostrare che le piante sono intelligenti. Mentre tra i progetti speciali torna Tutto è numero della Fondazione Carla Fendi, main partner del festival, che promuove anche il premio Carla Fendi Stem 2023. Tra le iniziative la VII Giornata del mondo che non c'è organizzato da Cesp - Rete delle scuole ristrette; Rai per la sostenibilità - ESG e il FuoriFestival. L'artista Enzo Cucchi firma il manifesto ufficiale.
    Per quanto riguarda sempre l'arte, da segnalare il progetto Sulle tracce di Gian Carlo Menotti per il recupero e la valorizzazione del patrimonio della storia del festival che - ha spiegato ancora Veaute - diventerà presto la collezione di un museo.
   

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