Nel 2024 vini, spiriti e aceti made
in Italy tengono, nonostante uno scenario globale di grande
complessità e un andamento debole del clima di fiducia di
imprese e consumatori. È questa la fotografia restituita
dall'ultima edizione dell'Osservatorio Federvini, a cura di
Nomisma e TradeLab. Secondo Nomisma, nei primi 8 mesi dell'anno,
l'export di vini supera i 5 miliardi di euro e si attesta nella
media dei principali esportatori mondiali con un +4,7% in valore
e +3,2% a volumi rispetto al 2023, mentre soffrono competitor di
peso quali Francia e Spagna. Gli spumanti italiani restano i
protagonisti con importazioni in aumento in Australia (+11,2%),
Francia (+8,3%) e Stati Uniti (+5,3%). Gli spiriti italiani
registrano un incremento del 4% in valore per 1,2 miliardi di
euro di valore generato nei primi otto mesi dell'anno. E il
comparto degli aceti con esportazioni del valore di 236 milioni
di euro nei primi otto mesi dell'anno segna una crescita
significativa, con un incremento del 18,6% in valore e del 15%
in volume tra gennaio e agosto 2024 rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente.
"I dati dell'Osservatorio dimostrano quanto la filiera dei vini,
spiriti e aceti italiani pur affrontando sfide complesse,
continui ad essere un asset strategico per l'economia italiana
ed è quindi fondamentale continuare ad investire nella
promozione internazionale e nella difesa dei nostri comparti"
sottolinea Micaela Pallini, presidente di Federvini - "Per
garantire stabilità e crescita a lungo termine, è necessaria
un'azione di sistema - è l'appello - tesa a rafforzare il ruolo
dell'Italia in sinergia con tutti gli attori della filiera, per
valorizzare le eccellenze e rispondere con prontezza alle nuove
esigenze dei mercati internazionali".
Sul fronte interno, secondo Nomisma, le vendite in Gdo si
mantengono in positivo sul fronte dei valori ma continuano a
cedere in volume (-1,1% rispetto al 2023), con i vini che nei
primi nove mesi dell'anno raggiungono i 2,1 miliardi di euro
(+1,1% in valore sul 2023). Gli spumanti si distinguono per
un'ulteriore crescita (+3,5% in valore), guidata da Metodo
Classico (+4,6%) e da Charmat Secco, con in testa il Prosecco
(+4,2%). Per i vini fermi e frizzanti crescono i vini a marchio
Igp (+1,6% in valori e +3,7 a volume) mentre i Dop che
rappresentano oltre la metà del valore totale delle vendite, si
mantengono stabili a valori (+0,2%) ma si riducono nei volumi
(-2,9%). Mentre fuori casa risultano ancora in calo i consumi
serali e notturni. L'approfondimento a cura di TradeLab
evidenzia nei primi tre trimestri del 2024 una crescita
dell'1,3% in valore per il mercato out of home, a fronte di una
diminuzione dell'1,1% nelle visite. Prosegue invece la
sofferenza delle occasioni serali: l'aperitivo cede l'1,9% in
termini di presenze, la cena lo 0,8% che però segna un +1% a
valore, mentre diminuiscono sensibilmente i consumi nella notte
(-4,4%). Quest'anno le bollicine mantengono una tendenza
positiva (+1% a valore), soprattutto nelle occasioni di
aperitivo serale mentre i vini, i cocktail alcolici e gli
spiriti lisci subiscono un calo del 2%. Per gli amari e i dopo
pasto la flessione risulta invece più marcata (-5%) pur
mantenendo una discreta popolarità nelle pizzerie.
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