Inaugurata presso il sito archeologico di Cuma, la seconda stagione di raccolto del pomodoro cannellino, annoverato dalla Regione Campania tra i prodotti tradizionali e coltivato nell'area flegrea, secondo testimonianze indirette, sin dall'Ottocento, prevalentemente per consumo fresco e per conserve fatte in casa.
Gli otto produttori che, due anni fa, hanno dato vita alla Associazione Pomodoro Cannellino Flegreo hanno promosso un evento finalizzato alla conoscenza delle pratiche di coltura, sulle caratteristiche del pomodoro cannellino flegreo.
Grazie ai riscontri positivi
ricevuti sia con il fresco che con il trasformato, per il
secondo anno, gli agricoltori hanno scelto di destinare più
ettari a questa coltura, si è passato da 10 a 15 ettari su 65
ettari di terreni totali in possesso delle aziende.
"Nel 2018 - precisa Giovanni Tammaro, presidente della
associazione - sono stati riservati alla trasformazione 55
tonnellate, quasi la metà del raccolto. Per questa stagione si
intende aumentare il quantitativo da destinare alla conserva per
far fronte alle richieste di ristoratori e pizzaioli che hanno
già scelto di inserire questo prodotto flegreo in menu e per
aprirsi a nuovi mercati anche fuori dai confini locali".
"La coltura del pomodoro cannellino flegreo - aggiunge - si
attiene a regole precise per ottenere standard di alta qualità e
la promozione di tale coltivazione cammina di pari passo alla
promozione e valorizzazione del territorio. Pertanto ci stiamo
impegnando a collaborare con le istituzioni dei comuni flegrei
affinché insieme si possano recuperare terreni abbandonati
contribuendo così a dare impulso alla economia flegrea e
tramandare la nostre competenze e tradizioni in materia, come da
statuto associativo". A tal proposito nasce la volontà di
avvicinarsi al progetto MAC (Monterusciello Agro City) avviato
dal comune di Pozzuoli e promosso dall'Assessore all'Urbanistica
Professor Roberto Gerundo che intende riqualificare le aree
urbane e i terreni agricoli localizzati nella frazione di
Monterusciello, attività tra l'altro supportata dalle
associazioni di categoria Coldiretti e Confagricoltura, le quali
insieme stanno sostenendo gli otto produttori nel percorso di
crescita.
A testimonianza della grande volontà di fare rete e puntare
allo sviluppo e valorizzazione del territorio in senso ampio c'è
stata la scelta di unire storia, cultura, archeologia e
enogastronomia in unico momento ospitando al tour la stampa,
addetti del settore e buyer presso la Città Bassa, parte del
sito archeologico di Cuma, uno dei luoghi simbolo della terra
ardente e cornice singolare per i numerosi campi piantati a
pomodoro.
"Il parco - afferma il neo direttore Fabio Pagano - accoglie
con grande interesse l'attività di promozione dell'Associazione
Pomodoro Cannellino Flegreo, che tra l'altro, valorizza un
prodotto tipico coltivato anche all'interno del Parco
Archeologico di Cuma".
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