Hanno girato insieme in lungo e in largo per Frattamaggiore (Napoli) al fine di selezionare i quattro palazzi storici che meglio potessero sintetizzare l'evoluzione della città attraverso i secoli: Enrico Di Pietro, imprenditore titolare del Palapizza-Il Palazzo della Pizza e il professor Francesco Montanaro, presidente dell'istituto degli Studi Atellani.
Una volta selezionati gli edifici è cominciata l'analisi degli ingredienti che effettivamente potessero raccontare l'epoca di riferimento del palazzo.
Il pomodoro
giallo in luogo del rosso; la sugna al posto dell'olio; la
farina di canapa a rappresentare l'attività del "Cannavaro",
simbolo della città della canapa. "Ho realizzato cosí il mio
sogno - dice Enrico Di Pietro - di fare qualcosa per il Comune
che mi ospita. Oggi siamo chiamati ad un ruolo sociale ed etico.
Ed è giusto che le pizze parlino del territorio. Il mio locale -
aggiunge l'imprenditore - è situato all'interno di un cortile e
da qui il nome stesso della pizzeria. Allora abbiamo deciso di
realizzare un menú nel quale comparissero le strade principali
della città. Oggi, con questo binomio con l'istituto degli Studi
Atellani, inseriamo in carta anche quattro pizze ispirate ai
palazzi storici. Non nomi dati a caso, ma studiati ad hoc per
condimenti adatti all'epoca storica di riferimento".
Un'iniziativa che utilizzerà anche i prodotti di eccellenza
del territorio come il provolone del Monaco Dop. Non a caso alla
serata di presentazione, in programma mercoledì 16 maggio,
saranno presenti anche l'imprenditore del settore del pomodoro,
Giuseppe Napoletano, il professor Vincenzo Peretti, direttore
del Consorzio Provolone del Monaco DOP. Il sindaco di
Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, che parteciperà
all'evento commenta: "Un bella iniziativa che da' lustro al
nostro paese, due elementi inscindibili: la nostra grande
architettura abbinata alla storia e all'arte della pizzaiuolo,
che hanno portato in giro per il mondo grandi uomini frattesi".
Queste le pizze dedicate ai palazzi:
Pizza del Vicario: Nzogna e pepe. È una pizza che rappresenta i
primi sapori, dicono i promotori dell'evento, "che si sono
accoppiati come condimento, ma che anche oggi, nonostante le
spinte salutiste che hanno indotto a limitare l'uso della sugna
in cucina, riscuote il suo successo". Si tratta di ingredienti
poveri che proprio nel '400 erano largamente diffusi. Racconta
l'omonimo Palazzo: l'unico fabbricato, non ecclesiastico, nella
città di Frattamaggiore a essere stato dichiarato "di interesse
particolarmente importante e sottoposto a disposizioni
ministeriali di tutela integrale".
Pizza del Vescovo: Salsa di pomodoro giallo pelato e
provolone del monaco Dop. Gli ingredienti sono stati scelti
poiché i primi pomodori arrivati dalle Americhe erano proprio
quelli gialli dei quali si temeva la commestibilità: addirittura
si pensava fossero velenosi per cui venivano utilizzati come
piante ornamentali. La passata è abbinata a fiordilatte di
Agerola e al provolone del Monaco Dop che ne esalta il sapore.
Pizza del Cannavaro: farina di canapa che richiama il prodotto
tipico lavorato nello stabile a cui si aggiunge un impasto di
salsiccia di maialino nero di pura razza casertana e la provola
di Agerola.
Pizza del Borghese: la più vicina ai nostri tempi, ma solo per
ragioni storiche. Si tratta di una sfoglia di pizza
particolarmente leggera.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA