Ogni italiano spreca in media 683,3 grammi di cibo a settimana, ovvero più di 35 chilogrammi all'anno. Non tutti sanno però che per produrre frutta, verdura, carne, latte e pane poi buttati via, vengono sfruttati e consumati 1,982 milioni di ettari di superficie agricola: una distesa di suolo e terra agricola equivalente all'intera Lituania o alla superficie combinata di Emilia-Romagna e Piemonte. Sono i dati dell'Osservatorio Waste Watcher International, elaborati dall'Università di Bologna/Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari per la campagna Spreco Zero, presentati in occasione della Giornata mondiale del suolo che si celebra il 5 dicembre, dedicata quest'anno al tema 'Prendersi cura dei suoli: misurare, monitorare, gestire'.
Emblematico il caso dell'insalata: ogni settimana, ciascun italiano la getta via in media per 22,3 grammi, ovvero oltre 1 kg annuo pro capite. Uno spreco il cui costo nascosto corrisponde a una superficie agricola di 63mila ettari, pari a sei volte l'area agricola di Malta o più della metà dell'agricoltura di Cipro o Lussemburgo. "Ogni grammo di cibo sprecato grava sul consumo di suolo che non è così leggero come pensiamo - spiega Andrea Segrè, direttore scientifico dell'Osservatorio Waste Watcher International - per trasformare questa consapevolezza in azione da domani 5 dicembre 2024 la app Sprecometro, oltre a calcolare l'impatto carbonico e idrico degli sprechi alimentari, consentirà anche di monitorare l'impronta ecologica attraverso il calcolo della superficie agricola consumata in rapporto ad ogni alimento sprecato. Un invito concreto a riflettere sul peso delle nostre azioni quotidiane e sull'impatto che anche i piccoli gesti possono avere sul nostro pianeta". Capire quanta terra 'buttiamo' con i nostri sprechi aiuta a fare scelte più consapevoli e responsabili. Ogni alimento salvato non è solo una risorsa preservata, ma un atto di rispetto verso la terra che ci sostiene.
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