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Con agrigelateria salva borgo Lunigiana, imprenditrice premiata

Con agrigelateria salva borgo Lunigiana, imprenditrice premiata

Barbara Conti: "Volevo rimanere a vivere qui"

ZERI (MASSA CARRARA), 14 novembre 2024, 09:13

Redazione ANSA

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 "Volevo rimanere a vivere qui". È per questo che Barbara Conti ha creato nel 2012 un'azienda che le desse l'opportunità di lavorare tutto l'anno nel piccolo borgo di Bergugliara, nella Valle di Zeri in alta Lunigiana, dove gli abitanti in inverno arrivano a trenta unità e dove la bellezza incantevole del paesaggio stride con il dolore dell'abbandono. Conti è tra le imprenditrici agricole che hanno ricevuto il premio Donne Coldiretti: ha vinto nella categoria 'Agricoltura eroica'.

  Barbara è figlia di pastore e non voleva andare via da un territorio bellissimo anche se difficile: per questo, si spiega, anche grazie agli aiuti del Psr della Regione Toscana ha creato l'azienda I tre fantoti (i tre bambini , nel dialetto locale), multifunzionale, sostenibile e circolare, in cui si allevano vacche da latte della razza Pezzata Rossa e Bruna Alpina che vagano libere in alpeggio praticamente tutto l'anno mangiando fieno ed erba medica, e il cui latte viene trasformato dal caseificio aziendale in prodotti caseari della tradizione (freschi come la ricotta e stagionati) e innovativi (come lo stracchino, lo yogurt, i dessert), venduti direttamente in azienda, e infine in gelato, prodotto e venduto nella annessa gelateria. È proprio il gelato, l'ultima evoluzione del caseificio, ad attirare tutto l'anno turisti e visitatori che fanno anche un'ora di auto, dalla Emilia Romagna, dalla Liguria e dalla costa, per arrivare fin sotto la collina dove sorge l'agrigelateria: lasciata la macchina lungo la strada comunale si incamminano a piedi lungo la salita per raggiungerla. Con un gelato al gusto di ricotta e fragola o a quello top di castagna ci si può poi sedere ad ammirare dell'Appennino. Era proprio questo, si spiega da Coldiretti, l'obiettivo di Barbara Conti: "Attirare visitatori per dare l'opportunità al piccolo borgo di essere conosciuto e ammirato, e dimostrare che fare agricoltura in montagna è certamente faticoso, ma è possibile". 
   

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