"Bisogna correre".
A dirlo è Franco Gabrielli, autorità delegata del governo Draghi per la sicurezza, in un'intervista al quotidiano 'La Repubblica' parlando dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn).
"Due Paesi come la Germania e la Francia si sono dotati di
un'Autorità nazionale di resilienza cybernetica già da molto
tempo - dice Gabrielli - la Germania nel 1991, la Francia nel
2009. Noi arriviamo trafelati a questo 2021, con, lo dice il
ministro Colao, un 95% di server della Pubblica Amministrazione
non affidabili e la prospettiva di 1 trilione di dispositivi
digitali attivi sul pianeta entro il 2030. Siamo già immersi
nell'intelligenza artificiale e nella dimensione digitale delle
cose. Ecco perché dico che dobbiamo correre. E la nascita
dell'Agenzia è l'inizio di questa corsa". Perché questo ritardo?
"Ci si è impantanati in un dibattito decennale che immaginava la
cybersicurezza inserita all'interno del perimetro della nostra
Intelligence - risponde - il che, per certi aspetti, era anche
comprensibile. Il ragionamento, per molto tempo, è stato quello
di immaginare che il contesto delle agenzie di Intelligence
avrebbe consentito capacità e tempi di sviluppo di un'Agenzia
'civile' per la cybersicurezza più rapidi. Un po' come accade
con le start-up".
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