La menopausa allunga notevolmente la vita di alcune specie di balena, cinque in tutto, in modo da dargli più tempo di accudire figli e nipoti senza entrare in competizione con le loro discendenti femmine per la riproduzione. Lo ha stabilito lo studio guidato dall’Università britannica di Exeter e pubblicato sulla rivista Nature, il primo a esaminare contemporaneamente più specie di balena: dall’orca assassina al globicefalo di Gray, dal narvalo al beluga, fino alla pseudorca.
Le balene, infatti, sono gli unici mammiferi oltre l’uomo ad aver evoluto la menopausa e la ricerca mostra che, nonostante siano separati da 90 milioni di anni di evoluzione, queste cinque specie e gli esseri umani hanno molte cose in comune.
I ricercatori guidati da Samuel Ellis hanno cercato di risolvere l’affascinante enigma sul perché si sia evoluta la menopausa. Le femmine di balena che mostrano questo tratto vivono circa 40 anni in più rispetto ad altre femmine di balene di dimensioni simili, ma vivono anche molto di più dei maschi della loro stessa specie: ad esempio, le femmine di orca possono vivere fino a 80 anni, mentre i maschi in genere muoiono entro i 40.
“L’evoluzione della menopausa e di una lunga vita oltre il periodo riproduttivo possono avvenire solo in circostanze molto specifiche”, spiega Darren Croft, dell’Università di Exeter e del Centro americano per la ricerca sulle balene, co-autore dello studio. “In primo luogo, la specie deve avere una struttura sociale in cui le femmine trascorrono la vita a stretto contatto con la prole e i nipoti. In secondo luogo – continua Croft – le femmine devono avere l’opportunità di migliorare le possibilità di sopravvivenza della loro famiglia. Ad esempio, è noto che le balene femmina delle specie esaminate condividono il cibo e usano la loro conoscenza per guidare il gruppo quando le fonti alimentari scarseggiano”.
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