Il polo San Camillo-Spallanzani festeggia i 100 trapianti di fegato da inizio 2024, raggiungendo uno storico traguardo nel Lazio.
Il centro d'eccellenza dell'A.O.
San Camillo Forlanini e Inmi Spallanzani ha infatti
raggiunto un obiettivo senza precedenti. Mai, nel Lazio, sono
stati eseguiti così tanti interventi di questo tipo in meno di
un anno: un risultato che proietta il dipartimento
interaziendale diretto da Giuseppe Maria Ettorre tra i
principali centri europei per il trapianto di fegato.
"Il Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti si conferma
un'eccellenza: nel 2024, infatti, sono stati realizzati 100
trapianti di fegato, rendendo il Polo San Camillo-Spallanzani un
punto di riferimento importante per il Centro-Sud. Desidero
ringraziare tutti i professionisti sanitari che hanno reso
possibile questo risultato e Mariano Feccia del nostro Centro
Regionale Trapianti. Il Lazio si conferma tra le prime regioni
italiane per donazioni di organi e tessuti. Continueremo a
lavorare perché la cultura della generosità si diffonda sempre
di più, in modo particolare tra le giovani generazioni",
dichiara il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Un
successo dietro al quale si evidenzia la sinergia e il lavoro
multidisciplinare tra diverse unità operative dei due nosocomi
romani. Altro elemento chiave è l'incremento dei potenziali
donatori d'organo nella regione Lazio, reso possibile
dall'attività svolta dal Centro Regionale Trapianti Lazio. Il
centro trapianti POIT si distingue come Hub per la
centralizzazione dei casi con insufficienza epatica acuta grazie
alla task-force epato-anestesiologica. L'innovazione clinica del
POIT emerge anche nelle nuove indicazioni oncologiche per il
trapianto di fegato, con interventi mirati su pazienti affetti
da metastasi epatiche, colangiocarcinomi e tumori
neuroendocrini. Il POIT "con questi numeri porta Roma e il Lazio
in una rete di aiuto e di risposta ai tanti pazienti con
problemi di insufficienza epatica e con tumori inoperabili in
cui il trapianto può essere l'unica risposta. La sinergia con il
mondo oncologico ed epatologico è la chiave vincente. Abbiamo
dimostrato la forza e la generosità di tutta una equipe",
afferma Ettorre.
"Effettuare 100 trapianti vuol dire donare a 100 persone una
vita migliore. Per cui rivolgo un apprezzamento e un plauso al
direttore del POIT e a tutti i professionisti per lo
straordinario lavoro quotidiano e per la capacità di
integrazione tra equipe di diverse aziende, testimonianza di una
collaborazione e di una sinergia fuori dal comune", aggiunge
Cristina Matranga, Commissario straordinario dell'Inmi
Spallanzani.
"Sono felice dei risultati che tutti i professionisti
coinvolti, e grazie a loro questa azienda e tutto il servizio
sanitario laziale hanno raggiunto; è in questa direzione che
dobbiamo continuare ad investire le nostre energie. Il centro
trapianti verrà trasferito a gennaio in locali rimodernati di
uno dei padiglioni del San Camillo, per essere più vicini alle
altre attività ospedaliere e sarà dotato di una sala operatoria
in più e di nuovi posti letto ad alta intensità di cura, così da
mettere gli operatori in condizione di lavorare ancora meglio,
offrendo servizi di altissima qualità. E magari raggiungere
risultati ancora migliori", conclude il Dg del San Camillo,
Angelo Aliquò.
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