Aiutare le persone non vedenti a
muoversi in autonomia o giocare a Quidditch come Harry Potter.
Sono due delle innumerevoli applicazioni dell'intelligenza
artificiale che sono andate in scena, in tre giorni, nei
padiglioni della Fiera di Bologna al 'Wmf - We make future', la
fiera che ha riunito a Bologna innovatori, stratupper e persone
curiose del futuro che sarà. Con una protagonista assoluta:
l'intelligenza artificiale che sta rivoluzionando moltissimi
aspetti della vita quotidiana.
Al Wmf di intelligenza artificiale si è molto parlato,
discutendo di limiti e rischi, opportunità e minacce, ma anche
mettendo in vetrina le possibili applicazioni, soprattutto
quello che possono portare benefici alla vita delle persone.
È il caso di Cornel Amariei, un giovanissimo inventore romeno
che nell'ambito della manifestazione bolognese ha vinto l'Award
Tech Accessibility & Tech, un premio pensato per valorizzare il
lavoro di chi usa la tecnologia per creare un mondo più
accessibile.
Cornel è partito proprio dalla sua esperienza personale:
"Sono cresciuto in una famiglia con disabilità, in cui l'unico
senza ero io", ha raccontato al pubblico del Wmf. E la
possibilità di riuscire a migliorare la vita delle persone a cui
voleva bene è stato quello che lo ha portato a creare Lumen, un
sistema che sfrutta l'intelligenza artificiale per aiutare i
soggetti ipovedenti.
Si tratta di un particolare tipo di occhiali smart, che
replicano, tramite IA, le funzionalità di un cane guida.
Telecamere e sensori mappano l'ambiente circostante in 3D e
calcolano percorsi sicuri. A quel punto tramite vibrazioni e
lievi impulsi, come potrebbero essere appunto quelli di un cane
guida, indicano alla persona che li indossa il percorso da
seguire per muoversi in sicurezza. I cani guida forniscono un
supporto fondamentale a chi ha problemi di vista, ma il loro
addestramento è molto complicato e la percentuale di non vedenti
che ne ha uno è molto limitata.
L'intelligenza artificiale impatta anche su tutte le altre
discipline tecnologiche, come ad esempio la robotica. E se
tutti, da bambini, hanno sognato di giocare a Quidditch come
Harry Potter a Hogwarts, al Wmf di Bologna è andato in scena
qualcosa che lo ricorda abbastanza da vicino, come il Drone
Soccer, presentato per la prima volta in Europa. Certo, non
permette ancora di volare con le scope, ma, i droni che cercano
di far gol, ricordano le palle che volano impazzite dei piccoli
maghi. Al Wmf di Bologna si è giocato il primo torneo
internazionale ed ha vinto la Corea. Dove il drone soccer sta
già andando fortissimo.
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