Ha preso il via in tutte le
aziende sanitarie del Veneto la formazione dedicata
all'istituzione dell'infermiere di famiglia o di comunità
(IFoC), nuova figura professionale istituita dalla Regione per
rafforzare i servizi e potenziare la presa in carico sul
territorio delle persone più fragili: non autosufficienti,
disabili o affetti da malattie croniche e dipendenze
patologiche.
La formazione riguarda 1.803 infermieri, così ripartiti nelle
diverse aziende sanitarie del Veneto: 321 all'Ulss 9 Scaligera;
302 all'Ulss 6 Euganea; 245 all'Ulss 3 Serenissima; 211 all'Ulss
2 Marca Trevigiana; 125 all'Ulss 7 Pedemontana; 121 all'Ulss 8
Berica; 100 all'Ulss 4 Veneto Orientale; 77 all'Ulss 1 Dolomiti
e 66 all'Ulss 5 Polesana. Altri 235 saranno impiegati presso
altre forme associative di medicina generale.
Il personale, fa sapere la Regione, sarà impiegato nei
servizi di infermieristica o di Comunità che prenderanno forma
nelle nuove Case di Comunità, previste dalla Missione 6 Salute
del PNRR. La loro formazione sarà gestita dalla Fondazione
Scuola di Sanità Pubblica, con il supporto del comitato tecnico
scientifico per gli aspetti di merito. Ai 1.803 professionisti,
se ne aggiungono altri 100 che avranno incarichi di natura
organizzativa e di coordinamento, e 115 che svolgeranno il ruolo
di referenti per la formazione sul campo.
"Gli infermieri che stiamo formando - spiega l'assessore alla
Sanità, Manuela Lanzarin - effettueranno monitoraggi e
iniziative di promozione della salute, in sinergia con i medici
di medicina generale o gli specialisti, anche attraverso la
teleassistenza e la teleconsulenza". Da questa nuova figura
professionale "ci aspettiamo molteplici risultati - precisa
Lanzarin -: un miglioramento della qualità di vita delle persone
assistite; una diminuzione del ricorso al pronto soccorso; un
incremento della partecipazione dell'utenza ai programmi di
screening e alle campagne vaccinali proposte".
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