Un uomo di 59 anni, con grave
scompenso cardiaco, è stato salvato dalle équipe di
Cardiochirurgia e Cardiologia interventistica dell'azienda
ospedaliera di Padova grazie a una innovativa tecnica
cardiochirurgica microinvasiva per l'impianto di una protesi
valvolare polmonare.
Il quadro clinico del paziente era molto complesso, un
intervento chirurgico era controindicato per il rischio di
sanguinamento, ma al tempo stesso non vi era al mondo la
disponibilità di valvole polmonari adeguate per una sostituzione
percutanea. Con il via libera del Comitato etico dell'Azienda, e
con l'autorizzazione del ministero della Salute, è stata così
pianificata la delicata operazione.
Chiesta una consulenza alla Cardiologia dell'ospedale di
Philadelphia, l'operazione è stata realizzata a cuore battente
senza l'uso della circolazione extracorporea e senza fermare il
cuore, con una minitoracotomia di 5 centimetri.
A un mese dall'impianto della valvola, gli esami di controllo
hanno avuto esito positivo. Il paziente, rimasto in terapia
intensiva 5 giorni in respiro spontaneo e senza supporto
farmacologico, oggi riesce a fare semplici gesti che prima gli
erano impossibili: allacciarsi le scarpe, respirare senza
fatica, camminare senza stancarsi.
"Questo è un successo - spiegano dall'azienda sanitaria - che
si spiega con quattro parole: expertise, multimodality imaging,
infrastrutture all'avanguardia, integrazione delle
professionalità".
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