La spesa sanitaria pubblica
pro-capite è aumentata nel 2022 in tutte le regioni italiane e,
quanto al disavanzo, le regioni in equilibrio sono state
soltanto sei: Lombardia, Veneto, Umbria, Marche, Campania e
Calabria. E' quanto emerge dal rapporto Osservasalute sullo
stato di salute e qualità dell'assistenza nelle regioni.
Il valore più basso della spesa sanitaria corrente in
rapporto al Pil si è registrato in Lombardia e nelle Province
autonome di Trento e Bolzano (rispettivamente, 4,95%, 5,15% e
5,34%) e con il valore più alto registrato in Sicilia, Calabria
e Molise con 10,98% e 10,42% del Pil, rispettivamente. In Umbria
questo valore è pari a 8,07.
Quanto alla ospedalizzazione evitabile, i punteggi
"medio-alti" si associano a 29 aree territoriali, alle quali
corrispondono tassi di ospedalizzazione in linea o superiori
alla media nazionale. Il cluster "medio" è relativo a 37 aree
territoriali, distribuite principalmente tra Nord (Lombardia e
Veneto), Centro e una regione del Sud (Lazio, Abruzzo e Umbria).
Tra i numerosi dati contenuti nel rapporto, anche il valore
dell'indice di fuga per ricoveri in prossimità. Dai valori
dell'indice di fuga per la mobilità effettiva e apparente,
emerge che le regioni dai cui i residenti si spostano di più
sono Molise 39,37%, e Basilicata 35,99%. L'Umbria è al 21,7.
Nel dettaglio della mobilità passiva per tipologia di Drg
(Raggruppamenti omogenei di diagnosi) emerge che, per i Drg ad
alta complessità, i pazienti che si spostano verso strutture che
non si trovano nella propria regione di residenza sono
soprattutto in Basilicata 6,16% e Molise 5,45%. Il dato umbro è
4,27. Per i Drg a media-bassa complessità, la fuga maggiore
si osserva in Molise 27,62%, Basilicata 23,26% e Calabria
16,88%, mentre è minore in Sardegna 4,42%, Lombardia 4,36% e Pa
di Bolzano con il 3,60%. In Umbria la percentuale è del 13,69.
Al contrario, dai valori dell'indice di attrazione per la
mobilità effettiva e apparente emerge che quelle da cui i
residenti sono attratti di più sono Molise 41,97%,
Emilia-Romagna 21,56% e Basilicata 19,71%, mentre le regioni che
attraggono meno sono Calabria 2,39%, Sicilia 1,76% e Sardegna
1,06%. Il dato umbro è 16,05%.
Nel dettaglio della mobilità passiva per tipologia di Drg
emerge che per i Drg ad alta complessità le strutture che
attraggono più pazienti non residenti sono Molise 7,47%, Emilia-
Romagna 4,78% e Veneto 3,26%. L'Umbria è all'1,81%.
Per i Drg a media-bassa complessità le regioni che attraggono
maggiormente sono Molise 29,44%, Basilicata 15,36% ed
Emilia-Romagna 12,06%. La percentuale umbra è pari al 10,38.
Il rapporto mostra anche come ogni regione si comporta
rispetto alla richiesta di salute dei propri residenti. Per
quanto riguarda le singole regioni quelle che erogano delle
prestazioni in più rispetto alle richieste dei propri residenti
sono Emilia-Romagna (1,16) e Lombardia, Toscana, Molise, Veneto
e Lazio; le regioni che nel 2022 riescono a garantire un
equilibrio tra la domanda e l'offerta sanitaria sono Friuli
Venezia Giulia, Piemonte e Pa di Trento e di Bolzano; "mentre -
si legge nel rapporto - le regioni che non riescono a garantire
ai propri residenti tutte cure richieste sono Liguria, Marche,
Campania, Umbria, Sicilia, Sardegna, Puglia, Abruzzo, Valle
d'Aosta, Basilicata e Calabria. Particolarmente allarmanti sono
i dati della Calabria e della Basilicata con 0,75 e 0,79,
rispettivamente, che manifestano una bassa capacità di queste
due regioni di andare incontro ai bisogni sanitari richiesti dai
propri residenti". Il dato umbro è in questo caso pari a 0,92.
Quanti ai dati relativi alla popolazione, in Umbria le
persone con età compresa fra i 65 e i 74 anni rappresentano il
12,4 % del totale e il 4,8% dei cittadini ha più di 85 anni.
Il tasso di fecondità è pari a 1,13% (la regione si pone a
metà classifica nazionale) con un'età media delle madri al parto
di 32,4 anni.
I fumatori costituiscono il 22,9 % del totale della
popolazione. L'11,6 è obeso (sempre dati riferiti al 2022) e il
35,6 è la percentuale della popolazione in sovrappeso, che sale
al 29 per i minori fra i tre e i 17 anni di età.
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