/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Sanità, Umbria fra le sei regioni in equilibrio economico

Sanità, Umbria fra le sei regioni in equilibrio economico

I dati del rapporto Osservasalute

PERUGIA, 19 dicembre 2024, 16:40

Redazione ANSA

ANSACheck

La spesa sanitaria pubblica pro-capite è aumentata nel 2022 in tutte le regioni italiane e, quanto al disavanzo, le regioni in equilibrio sono state soltanto sei: Lombardia, Veneto, Umbria, Marche, Campania e Calabria. E' quanto emerge dal rapporto Osservasalute sullo stato di salute e qualità dell'assistenza nelle regioni.
    Il valore più basso della spesa sanitaria corrente in rapporto al Pil si è registrato in Lombardia e nelle Province autonome di Trento e Bolzano (rispettivamente, 4,95%, 5,15% e 5,34%) e con il valore più alto registrato in Sicilia, Calabria e Molise con 10,98% e 10,42% del Pil, rispettivamente. In Umbria questo valore è pari a 8,07.
    Quanto alla ospedalizzazione evitabile, i punteggi "medio-alti" si associano a 29 aree territoriali, alle quali corrispondono tassi di ospedalizzazione in linea o superiori alla media nazionale. Il cluster "medio" è relativo a 37 aree territoriali, distribuite principalmente tra Nord (Lombardia e Veneto), Centro e una regione del Sud (Lazio, Abruzzo e Umbria).
    Tra i numerosi dati contenuti nel rapporto, anche il valore dell'indice di fuga per ricoveri in prossimità. Dai valori dell'indice di fuga per la mobilità effettiva e apparente, emerge che le regioni dai cui i residenti si spostano di più sono Molise 39,37%, e Basilicata 35,99%. L'Umbria è al 21,7.
    Nel dettaglio della mobilità passiva per tipologia di Drg (Raggruppamenti omogenei di diagnosi) emerge che, per i Drg ad alta complessità, i pazienti che si spostano verso strutture che non si trovano nella propria regione di residenza sono soprattutto in Basilicata 6,16% e Molise 5,45%. Il dato umbro è 4,27. Per i Drg a media-bassa complessità, la fuga maggiore si osserva in Molise 27,62%, Basilicata 23,26% e Calabria 16,88%, mentre è minore in Sardegna 4,42%, Lombardia 4,36% e Pa di Bolzano con il 3,60%. In Umbria la percentuale è del 13,69.
    Al contrario, dai valori dell'indice di attrazione per la mobilità effettiva e apparente emerge che quelle da cui i residenti sono attratti di più sono Molise 41,97%, Emilia-Romagna 21,56% e Basilicata 19,71%, mentre le regioni che attraggono meno sono Calabria 2,39%, Sicilia 1,76% e Sardegna 1,06%. Il dato umbro è 16,05%.
    Nel dettaglio della mobilità passiva per tipologia di Drg emerge che per i Drg ad alta complessità le strutture che attraggono più pazienti non residenti sono Molise 7,47%, Emilia- Romagna 4,78% e Veneto 3,26%. L'Umbria è all'1,81%.
    Per i Drg a media-bassa complessità le regioni che attraggono maggiormente sono Molise 29,44%, Basilicata 15,36% ed Emilia-Romagna 12,06%. La percentuale umbra è pari al 10,38.
    Il rapporto mostra anche come ogni regione si comporta rispetto alla richiesta di salute dei propri residenti. Per quanto riguarda le singole regioni quelle che erogano delle prestazioni in più rispetto alle richieste dei propri residenti sono Emilia-Romagna (1,16) e Lombardia, Toscana, Molise, Veneto e Lazio; le regioni che nel 2022 riescono a garantire un equilibrio tra la domanda e l'offerta sanitaria sono Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Pa di Trento e di Bolzano; "mentre - si legge nel rapporto - le regioni che non riescono a garantire ai propri residenti tutte cure richieste sono Liguria, Marche, Campania, Umbria, Sicilia, Sardegna, Puglia, Abruzzo, Valle d'Aosta, Basilicata e Calabria. Particolarmente allarmanti sono i dati della Calabria e della Basilicata con 0,75 e 0,79, rispettivamente, che manifestano una bassa capacità di queste due regioni di andare incontro ai bisogni sanitari richiesti dai propri residenti". Il dato umbro è in questo caso pari a 0,92.
    Quanti ai dati relativi alla popolazione, in Umbria le persone con età compresa fra i 65 e i 74 anni rappresentano il 12,4 % del totale e il 4,8% dei cittadini ha più di 85 anni.
    Il tasso di fecondità è pari a 1,13% (la regione si pone a metà classifica nazionale) con un'età media delle madri al parto di 32,4 anni.
    I fumatori costituiscono il 22,9 % del totale della popolazione. L'11,6 è obeso (sempre dati riferiti al 2022) e il 35,6 è la percentuale della popolazione in sovrappeso, che sale al 29 per i minori fra i tre e i 17 anni di età.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza