I progetti di cooperazione
sanitaria toscana hanno visto il coinvolgimento di 659
professionisti del sistema sanitario intervenuti in 17 nazioni
diverse, hanno formato oltre 5 operatori in quei Paesi, prese in
carico 12 mila persone affette da malnutrizione cronica o
permesso ad altre 25 mila di accedere ad acqua potabile. E'
quanto emerso nel corso del convegno 'Dalla salute globale alla
crescita locale: dieci anni di cooperazione sanitaria della
Regione Toscana', in cui è stato fatto il punto sugli ultimi
dieci anni di impegno sul fronte della cooperazione sanitaria.
Nel 2007, è stato ricordato, è stata costituita la Rete di
cooperazione sanitaria toscana, alla fine del 2012 è nato il
Centro di salute globale, che ha sede al Meyer, e dal 2021 il
sistema sanitario regionale collabora con l'Agenzia italiana per
cooperazione allo sviluppo. Tanti progetti e aziende
protagoniste, collaborazioni strategiche e contaminazioni e
finanziamenti concentrati per il 60% sull'Africa, il 22% a
vantaggio dell'America Latina, l'11% nei Balcani in Europa e per
il 5% nel Medio Oriente. La legge regionale toscana sulla
cooperazione sanitaria prevede che, nello svolgere la loro
attività nel sistema sanitario pubblico, gli operatori sanitari
possano dedicare un mese l'anno di lavoro in un ospedale di zone
bisognose. Un mese fa la giunta regionale ha approvato il nuovo
piano operativo triennale fino al 2026 per la cooperazione
sanitaria internazionale e la salute dei migranti. Il presidente
della Regione, Eugenio Giani, ha detto che "la Toscana,
attraverso le proprie istituzioni, come il Meyer per esempio,
viene incontro ai bisogni dei bambini. Abbiamo a questo
proposito una iniziativa in ponte, grazie al patto di amicizia
siglato con la regione di Kiev, che permette lo scambio di
esperienze e buone pratiche tra gli operatori socio-sanitari
degli ospedali delle due regioni, una collaborazione per dare
cura e salute ai bambini, il patrimonio più importante delle
nostre comunità. Così come abbiamo attivato l'accoglienza dei
bambini provenienti dalla Striscia di Gaza che sempre al Meyer
vengono curati".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA