Un caso di infezione da West Nile
Virus Wnv (Febbre del Nilo) è stato accertato in provincia di
Taranto su una donna di 76 anni ricoverata la settima scorsa per
febbre, tremori e stato confusionale nell'unità operativa di
Malattie Infettive dell'Ospedale Moscati. Lo comunica in una
nota l'Asl di Taranto, evidenziando che "gli accertamenti
eseguiti hanno portato alla diagnosi di encefalite virale e
attualmente le condizioni cliniche della donna sono in
miglioramento". In ragione del riscontro di questo caso
autoctono di Febbre West Nile, il dipartimento di prevenzione
Asl Taranto ha avviato un'azione "coordinata e tempestiva in
collaborazione con l'amministrazione comunale volta
all'abbattimento della densità vettoriale sul territorio".
Come viene spiegato dall'Asl la maggior parte dei casi di
infezione da virus West Nile "non presenta sintomi; tuttavia,
nel 10-20% casi, entro 3-15 giorni dalla puntura della zanzara
infetta, si possono manifestare sintomi aspecifici come febbre,
cefalea, dolori muscolari, interessamento dei linfonodi ed
eruzioni cutanee". Negli anziani e nelle persone debilitate "la
sintomatologia può essere più grave (encefalite, meningite) con
rischio elevato di mortalità. La diagnosi viene prevalentemente
effettuata attraverso test di laboratorio (sierologici,
molecolari) effettuati su sangue siero e, dove indicato, su
fluido cerebrospinale". Non esiste un vaccino, per cui al
momento la prevenzione consiste nel ridurre l'esposizione alle
punture di zanzare.
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