"Se non fosse stato
per i progressi della ricerca a cui l'Ail contribuisce
fattivamente mia figlia non sarebbe stata qui. I medici hanno
applicato un protocollo sperimentale che le ha permesso di
guarire. Oggi Asia ha quasi 17 anni. E' fondamentale il lavoro
che l'Ail fa e il mio impegno è proprio quello di sensibilizzare
quanta più gente possibile ad avvicinarsi alla realtà
associativa. Mi rivolgo soprattutto alle giovani generazioni".
Così Rossella, di 45 anni, diventata volontaria dell'Ail di
Foggia (associazione contro le leucemie, linfomi e mieloma) dopo
che la figlia 14enne è guarita dalla leucemia promielocitica
acuta che l'aveva colpita nel 2021.
Determinanti si sono rivelate le cure praticate grazie a un
protocollo nuovo sperimentato all'ospedale Casa Sollievo della
Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia). Sua madre, a pochi
giorni dalla tradizionale iniziativa dell'Ail (dal 15 al 17
marzo) legata alla vendita solidale delle uova di pasqua,
evidenzia l'importanza del sostegno alle realtà associative e
delle donazioni per contribuire a sviluppare la ricerca.
"Quest'anno l'Ail di Foggia - sottolinea il presidente
Celestino Ferrandina - compie 30 anni. Traguardi fondamentali
sul fronte della ricerca e non solo sono stati raggiunti. Ancora
tanto possiamo fare. Per cui il mio appello è rivolto al gran
cuore solidale dei foggiani".
Un''altra volontaria, Lina, di 78 anni, spiega che suo
"marito è stato tra i primissimi volontari dell'associazione nel
lontano 1994. Poi la malattia, un mieloma, lo ha strappato alla
vita qualche anno più tardi. Io sono volontaria dell'Ail da
sempre e ho visto i progressi che la scienza ha fatto in tutti
questi anni. Progressi a cui la nostra associazione ha
contribuito in maniera decisa e continueremo a farlo perchè solo
così malattie ritenute incurabili potranno essere sconfitte".
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