Migliorano in Italia i dati
degli screening oncologici, anche se risulta ancora lontano
l'obiettivo del 90 per cento entro il 2025 richiesto dalle
istituzioni europee. E' quanto emerge da uno studio della
Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi (Foce).
"Tuttavia, rimangono ancora bassi i tassi d'adesione e
soprattutto si registrano grandi differenze a livello
regionale". Così Francesco Cognetti, presidente Foce, commenta i
dati 2023 pubblicati dall'Osservatorio nazionale screening
(Ons). Nello screening cervicale i tassi di adesione minori si
registrano in Sicilia e Molise (22%) e nel Lazio (26%). I valori
più alti sono invece in Friuli-Venezia Giulia (77%), Provincia
Autonoma di Trento (67%) ed Emilia-Romagna (63%). Infine,
nell'adesione allo screening mammografico le Regioni con i
numeri peggiori sono Calabria (16%), Molise (32%), Campania
(33%), ma anche Sicilia (34%) e Lazio (41%). Sul podio invece
arrivano la Provincia Autonoma di Trento (78%), Veneto (76%) e
Umbria (73%).
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