Nei Pronto soccorso del territorio
di Milano e di Lodi "il numero di accessi totali resta quasi
invariato rispetto al 2023 ma si registra un positivo
miglioramento relativo alla tempistica di attesa tra il triage e
la visita che ci dice che abbiamo intrapreso la strada giusta".
Lo dichiara l'assessore della Regione Lombardia al Welfare,
Guido Bertolaso, che commenta il report pubblicato dall'Agenzia
Tutela della Salute di Milano relativo al primo semestre di
quest'anno sull'andamento dell'attività dei Pronto Soccorso di
Milano e Lodi.
Il documento, sottolinea la Regione, riporta che molte
strutture hanno adottato strategie per migliorare l'accoglienza
dei pazienti, come l'implementazione di aree per l'osservazione
breve intensiva (OBI) e ambulatori dedicati ai codici meno
gravi.
L'Ats di Milano sta inoltre realizzando varie iniziative per
ridurre il numero di accessi non urgenti ai Ps, come il
potenziamento della continuità assistenziale tramite la Centrale
unica e la promozione di percorsi territoriali per la gestione
di pazienti cronici.
"Ci sono naturalmente - aggiunge Bertolaso - anche
problematiche da continuare ad attenzionare come la differenza
della percentuale di ricoveri da Ps tra enti pubblici e privati,
praticamente la metà per questi ultimi. Lo ribadisco ancora una
volta: i privati fanno a tutti gli effetti parte del sistema
sanitario regionale e sono chiamati a fare la propria parte
anche in quest'ambito. Ci impegneremo per ricordar loro che gli
obiettivi di miglioramento dell'area dell'emergenza coinvolgono
tutti gli attori del sistema".
Nella relazione si sottolinea come rimanga molto marcata la
differenza tra i valori registrati tra Ps di enti pubblici e
privati accreditati: il primo con una media di ricoveri
provenienti da Ps pari al 48,8%, il secondo con una media del
25,9%, un valore che è quasi la metà rispetto al sistema
pubblico. Anche analizzando il trend 22-24 si osserva che questo
scostamento tende ad allargarsi ulteriormente.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA