"Sono andato in Egitto con
un'infermiera a prendere la bambina, poi è stata ricoverata in
terapia intensiva, ha avuto le migliori chance
cardiochirurgiche, un intervento al limite della fattibilità in
molti centri, e neurochirurgiche; c'è stata una presa in carico
sociale, perché sono pazienti che non possono tornare indietro,
e qui ha trovato una base dove potrà continuare ad essere
eseguita. E il Gaslini è stato in grado di gestire tutte queste
complessità, con tutte le sue componenti professionali". Andrea
Moscatelli, direttore della Terapia intensiva neonatale e
pediatrica del Gaslini racconta con orgoglio la vicenda di E.H.,
queste le iniziali bambina palestinese di 13 mesi affetta da
gravissime patologie, che è stata sottoposta a una serie di
interventi salvavita (una sorta di ricostruzione del cuore)
presso l'Istituto genovese e che oggi è stata dimessa.
Un'operazione che ha avuto un esito positivo, la piccola è stata
operata nei giorni scorsi, grazie al supporto di una missione
umanitaria coordinata dalla Presidenza del Consiglio con il
sostegno del Ministero degli Esteri, della Salute e della
Difesa, nell'ambito della quale il Gaslini ha coordinato, per
conto del Ministero della Salute, l'assistenza sanitaria
pediatrica. "Il trasporto è stato particolarmente a rischio - ha
spiegato Moscatelli - poichè la bimba era molto sofferente per
via della scarsa funzionalità del circolo polmonare, aggravata
dal volo in quota che, anche in aerei pressurizzati, riduce
sensibilmente la pressione parziale di ossigeno". La piccola è
stata "presa in carico multidisciplinare attraverso l'azione
coordinata di 6 Unità operative complesse dell'Istituto - spiega
il direttore sanitario del Gaslini, Raffaele Spiazzi - terapia
intensiva, anestesia, radiologia, cardiologia, neurochirurgia e
cardiochirurgia". Il 3 aprile, il cardiochirurgo Guido
Michielon, direttore della Cardiochirurgia del Gaslini e il suo
team hanno eseguito un intervento correttivo per creare la
connessione fra cuore e polmoni ricostruendo, in un certo senso,
il cuore della piccola paziente e poi trasferita in terapia
intensiva e preparata per l'intervento neurochirurgico eseguito
con successo dal team della Neurochirurgia sotto la guida di
Gianluca Piatelli. "Oggi la piccolina viene dimessa in ottime
condizioni cliniche - conclude Spiazzi - dovrà seguire un
follow-up cardiologico, cardiochirurgico e neurochirurgico ma la
probabilità di sopravvivenza e qualità di vita a distanza sono
favorevoli".
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