"Credo di essere stato forse
l'unico che ha ammesso di aver sbagliato tutto di quel gennaio.
Pensavamo fosse un problema remoto anche perché non ci dicevano
tutta la verità. Non pensavo potesse arrivare un virus così
aggressivo". Così Matteo Bassetti, direttore del centro malattie
infettive del Policlinico San Martino di Genova intervistato al
programma di Radio Cusano Campus 'L'Italia s'è desta' dal
direttore Gianluca Fabi e Roberta Feliziani. "Ho sicuramente
sottovalutato il fenomeno anche per colpa delle frottole che
venivano raccontate dai cinesi - ha aggiunto Bassetti -. Nel
febbraio del 2020 si è cominciato a realizzare che il problema
sarebbe arrivato. Il lavoro grosso del 2020 è stato fatto da 4-5
regioni italiane: Lombardia, Veneto, Liguria, Piemonte, Emilia
Romagna. Le istituzioni vicine sono state le regioni, in quel
periodo erano loro con noi e vedevamo sempre il governo centrale
un po' lontano". "Credo che una commissione di inchiesta sia
giusta per analizzare le decisioni politiche - ha aggiunto -.
Diverso è se la commissione parlamentare decide di entrare nel
campo del metodo scientifico: lì rischiamo una veramente una
brutta figura di fronte al mondo".
"Ricordo ai parlamentari, alla politica, che per dimostrare
se un vaccino funzioni o no, ci sono degli enti regolatori il
cui mestiere è proprio quello di valutare gli studi clinici,
valutare il farmaco per quelli che sono i rischi e benefici e
poi approvarlo. Se la politica fa un'invasione di campo fa
evidentemente qualcosa che non le spetta. Quindi attenzione a
fare queste proposte populiste. D'accordissimo sulla commissione
d'inchiesta sulle decisioni politiche, ma attenzione che non
diventi una commissione che vada a svalutare il mondo medico
scientifico perché quello non è il suo compito".
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