(V. 'Aggredisce dottoressa in pronto soccorso.. delle 11:29)
"Solidarietà e vicinanza alla collega
aggredita da un paziente durante lo svolgimento della sua
attività presso il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero San
Filippo Neri appena inaugurato. Un clima ormai tossico quello
che si respira nelle corsie di ospedale, aggravato dai continui
titoloni di presunti casi di malasanità che poi si risolvono nel
97% dei casi in un nulla di fatto, tornando nell'oblio della
normalità". Così, in una nota congiunta, Pierino Di Silverio e
Aldo Di Blasi, rispettivamente segretario nazionale e regionale
del Lazio dell'Associazione medici dirigenti Anaao-Assomed,
intervengono sull'ennesima aggressione ai medici da parte di un
paziente, questa volta al Pronto Soccorso del San Filippo Neri.
"Pretendiamo - affermano - che venga affrontata in modo
strutturale la questione della sicurezza nei Pronto soccorso e
negli ospedali, spesso divenuti luoghi di tensione e violenza a
causa di carenze organizzative e di politiche inefficaci. È
inconcepibile che tali aggressori, spesso lasciati in custodia
nelle strutture sanitarie, vengano abbandonati alla gestione
esclusiva del personale medico, senza adeguate misure di
vigilanza". La violenza contro gli operatori sanitari,
continuano Di Silviero e Di Blasi, "è un fenomeno inaccettabile
e vergognoso che richiede misure immediate e concrete per
garantire la sicurezza di chi, ogni giorno, è in prima linea per
prendersi cura della salute dei cittadini". Il nuovo Pronto
Soccorso, appena inaugurato, sottolineano i due rappresentanti
del sindacato medico, avrebbe dovuto rappresentare un simbolo di
efficienza e innovazione al servizio dei pazienti, e non un
nuovo teatro di aggressioni. Quello del personale medico e
sanitario è diventato un problema sociale e i deterrenti non
bastano ad evitare episodi come quello di ieri che ha visto
ancora una volta soccombere ad una violenza animalesca una
dottoressa, una collega che cercava solo di curare". "Chiediamo
all'Azienda - aggiungono - di costituirsi parte civile a tutela
della dignità e dell'integrità dell'operatore dell'Azienda
stessa e del Sistema Sanitario Nazionale. Si agisca ora per
evitare quella fuga che diventa oggi l'unica via d'uscita ad una
situazione davvero insostenibile".
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