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Gemelli e Sanofi insieme contro la dermatite atopica

Gemelli e Sanofi insieme contro la dermatite atopica

Colpisce 2-5% popolazione (fino a 20% bambini), ed è in aumento

ROMA, 11 dicembre 2024, 11:26

Redazione ANSA

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Far conoscere l'ambulatorio del Policlinico Gemelli dedicato alla gestione della dermatite atopica, che offre i trattamenti approvati ma che, essendo un centro di terzo livello, consente anche ai pazienti di entrare nei trial clinici con trattamenti sperimentali. Questo l'obiettivo del nuovo progetto di sensibilizzazione del Policlinico con il supporto non condizionante di Sanofi, tramite una clip sulla malattia proiettata negli spazi comuni dell'unità di dermatologia ma anche pieghevoli informativi e post social sui canali della Fondazione Gemelli.
    Prima malattia infiammatoria cronica della pelle, la dermatite atopica interessa dal 2 al 5% della popolazione generale (fino a un bambino su 5) ed è in aumento. "Forse é dovuto all'inquinamento, ma anche alla mancata esposizione ad agenti batterici e parassiti in età infantile, che determina un alterato sviluppo del sistema immunitario", spiega Ketty Peris, ordinaria di Dermatologia e venereologia alla Cattolica e Direttore Uoc dermatologia della Fondazione. "Ad essere alterata nelle patologie atopiche è la linea dell'asse immunitario Th2, adibita alla difesa contro le infezioni parassitarie".
    Questo può a sua volta "determinare la sensibilizzazione a tante sostanze, dai pollini all'acaro della polvere" poiché "il danno di barriera cutanea consente la penetrazione di queste sostanze", continua Niccolò Gori, ricercatore della Cattolica e dermatologo presso la Uoc, che specifica: "Non la scatenano direttamente, perché non è una malattia allergica". I pazienti, aggiunge, "presentano spesso altre patologie atopiche Th2-mediate: asma allergico, rino-congiuntivite, poliposi nasale, e possono comparire infezioni della pelle ed extra-cutanee, oltre che disturbi psichici nelle forme severe".
    Necessaria l'idratazione con creme specifiche, eventualmente associandovi antinfiammatori e fototerapia, ma se tutto ciò non dovesse funzionare esistono i trattamenti sistemici: "Stiamo vivendo una rivoluzione grazie all'arrivo di terapie mirate verso meccanismi patogenetici specifici della malattia", prosegue Peris. "Oggi abbiamo a disposizione farmaci biologici quali gli anticorpi monoclonali diretti contro le citochine IL-4 e IL-13 (dupilumab) o la sola IL-13 (tralokinumab e lebrikizumab), che stanno rivoluzionando il trattamento della dermatite atopica, offrendo un ottimo profilo di sicurezza".
   
   

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