Eseguito un trapianto di rene con
tecnica completamente robotica che assicura minor dolore
post-operatorio, incisione anatomica più piccola, minor
incidenza di infezioni di cicatrice e recupero più veloce, da
donatore vivente al Policlinico Tor Vergata a Roma: si tratta
del primo trapianto di questo tipo nel Centro-Sud Italia. ll
paziente, che soffriva da tempo di insufficienza renale cronica
con necessità di dialisi, è rientrato a casa dopo 5 giorni di
degenza con ottima funzione renale e in eccellenti condizioni
generali.
Il lavoro si deve all'equipe della U.O.C. di Chirurgia dei
Trapianti, diretta da Giuseppe Tisone, e della U.O.S.D. di
Urologia, diretta da Enrico Finazzi Agrò, grazie alla stretta
collaborazione della Rete Trapiantologica Italiana e del Centro
Nazionale Trapianti, diretto da Giuseppe Feltrin. Ad oggi, il
paziente sta bene, è stato dimesso e non è più in trattamento
dialitico.
Il rene proveniva da un donatore vivente che si trovava in
un'altra Regione, parte di una catena di donazioni partite da un
donatore deceduto, un sistema chiamato trapianto cross-over DECK
(domino paired kidney exchange) che aumenta le possibilità di
incrocio tra i candidati al trapianto, riduce i tempi della
lista d'attesa e permette di curare un numero maggiore di
pazienti.
Dopo la nefrectomia con tecnica mininvasiva laparoscopica,
l'organo è stato trasportato presso il Policlinico Tor Vergata
dalla Polizia di Stato, dove è stato trapiantato con tecnica
robotica. L'Impianto dell'organo, eseguito da Simone Albisinni
(UOSD Urologia) e da Tommaso Maria Manzia (UOC Trapianti), è
riuscito perfettamente.
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