"Questo abuso non è solo una
violazione dei diritti, ma un attacco deliberato contro il
nostro sindacato per ostacolare uno sciopero legittimo, che mira
a difendere i lavoratori e la qualità dell'assistenza
sanitaria". Così Marco Ceccarelli, segretario nazionale del
Sindacato delle professioni sanitarie (Coina), denuncia
l'eccesso di precettazioni da parte della Fondazione Gemelli in
relazione allo sciopero del 20 novembre, in cui medici,
dirigenti, infermieri e professioni sanitarie scenderanno in
piazza contro la legge di Bilancio.
La Prefettura il 15 novembre ha confermato che le precettazioni
violano quanto stabilito dall'Allegato 4 del Ccl, che regola i
servizi minimi garantiti durante uno sciopero. Ceccarelli
evidenzia come "le autorità ci danno ragione, chiarendo che solo
i servizi di urgenza vanno garantiti", in un contesto di
tensione culminata con il rifiuto del Coina di firmare l'accordo
sottoscritto il 5 novembre da Cgil, Cisl e Uil. Il Gemelli,
spiega il segretario, ha precettato settori abitualmente chiusi
in festivi e prefestivi "in un evidente tentativo di limitare la
partecipazione dei lavoratori e ridurre l'impatto dello
sciopero", garantendo di fatto un'efficienza superiore a quella
abituale. "Mentre in situazioni ordinarie di assenza il
personale non viene sostituito, per lo sciopero diventa tutto
improvvisamente indispensabile, annullando sia il significato
della protesta che il diritto dei lavoratori di far sentire la
propria voce".
Il sindacato contesta diversi aspetti dell'accordo: mancata
erogazione del fondo per le elevate competenze, inizialmente
previsto per la valorizzazione dei professionisti e invece
trattenuto; interpretazioni contrattuali errate, che
penalizzerebbero i diritti dei lavoratori; violazioni quotidiane
su straordinari, ferie, aggiornamento professionale. "Non
possiamo accettare accordi che sacrificano i lavoratori e
calpestano i loro diritti", conclude Ceccarelli. "Andremo avanti
con determinazione per ottenere il rispetto delle regole e
garantire un futuro dignitoso ai professionisti sanitari".
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