/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mielofibrosi, disponibile il nuovo farmaco momelotinib

Mielofibrosi, disponibile il nuovo farmaco momelotinib

Tumore aggressivo del midollo osseo, colpisce 350 persone l'anno

ROMA, 03 ottobre 2024, 12:56

Redazione ANSA

ANSACheck

In diversi centri ematologici italiani è ora disponibile un nuovo farmaco contro la mielofibrosi, già autorizzato dall'Unione Europea e in attesa di approvazione dall'Aifa. Tumore aggressivo al midollo osseo, la mielofibrosi colpisce circa 350 persone ogni anno. Il trapianto di midollo allogenico è oggi l'unica procedura per una possibile guarigione, ma solo per il 10-15% dei pazienti e ha un alto rischio di mortalità. Il nuovo trattamento momelotinib è una valida alternativa quando il trapianto è impossibile (o per arrivarvi nelle migliori condizioni), e può migliorare i due sintomi più invalidanti: splenomegalia (ingrossamento della milza) e anemia.
    La milza ingrossata "comprime gli organi vicini, in particolare stomaco intestino", spiega Massimo Breccia, professore di ematologia all'Università Sapienza di Roma. "Il paziente avverte difficoltà nella digestione, pesantezza allo stomaco, fastidio all'addome, sazietà. In alcuni casi, la milza è così ingrossata da occupare gran parte dell'addome, fino a comprimere i polmoni e i reni". Molte persone, circa il 20%, diventano poi 'trasfusioni-dipendenti' per via dell'anemia, causata dalla graduale comparsa di tessuto fibroso nel midollo, che ne modifica la struttura e il funzionamento emopoietico. Nei casi più avanzati, la malattia può rendere difficili anche le normali attività, come camminare.
    In attesa dell'autorizzazione italiana, attualmente momelotinib è a disposizione gratuitamente "per uso compassionevole" per chi ne fa richiesta in alcuni ospedali, tra cui il Policlinico Umberto I di Roma. Nel Lazio, pur non esistendo un registro specifico, sono circa 40 le persone colpite da mielofibrosi ogni anno. "I farmaci a disposizione Jak-inibitori possono peggiorare l'anemia", sottolinea Breccia. Momelotinib, seppur Jak-inibitore, ha "un meccanismo d'azione diverso". Migliora "non solo la splenomegalia, ma anche l'anemia. Oltre a inibire Jak1 e Jak2, notoriamente coinvolti nella malattia, punta anche a Acvr1", aumentando "i livelli di emoglobina, migliorando quindi anche i sintomi costituzionali, mantenendo l'azione sulla splenomegalia e sulle citopenie".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza