Al Policlinico Gemelli, due nuovi
ambulatori gestiranno le complicanze endocrinologiche
dell'immunoterapia. Tra questi, i più frequenti sono a carico di
ipofisi e tiroide. Nati in collaborazione tra l'Ambulatorio di
endocrinologia per le complicanze oncologiche e Ambulatorio di
endocrinologia per le complicanze endocrinologiche nei tumori
femminili, permetteranno una valutazione accurata e scadenzata
delle problematiche di questi pazienti durante il trattamento
oncologico, ma anche dopo la sua sospensione. "La frequenza di
disturbi endocrinologici correlati all'immunoterapia varia dal 4
al 14,6% dei pazienti trattati. - spiega Sabrina Chiloiro della
Uoc di Endocrinologia e Diabetologia di Fondazione Policlinico
Gemelli, diretta da Alfredo Pontecorvi -. Tra gli effetti
indesiderati più frequenti di queste terapie ci sono le
disfunzioni tiroidee e le malattie dell'ipofisi che tipicamente
compaiono a 9 settimane dall'inizio dell'immunoterapia ma, anche
molto più tardivamente. Rari ma segnalati in letteratura, anche
casi di diabete insulino-dipendente (che esordiscono con grave
iperglicemia e chetoacidosi diabetica) e di insufficienza
surrenalica primitiva". Effetti non sempre facili da
diagnosticare "perché spesso esordiscono con sintomi aspecifici
come una grande stanchezza (fatigue) o la cefalea - continua-. È
dunque fondamentale che le persone trattate con immunoterapie
siano sottoposte a stretta sorveglianza per cogliere sul nascere
la comparsa di un problema endocrinologico". Particolarmente a
rischio sono gli individui con storia di precedenti patologie
autoimmuni, le persone in sovrappeso/obese, quelle sottoposte ad
immunoterapia per un lungo periodo di tempo, mentre le donne e i
pazienti più giovani sono a maggior rischio di tireopatie. "Il
nostro consiglio - conclude Alfredo Pontecorvi - è di richiedere
esami endocrinologici completi prima di avviare l'immunoterapia.
Durante il trattamento, il timing dell'esecuzione degli esami
ormonali completi andrà pianificato in base al rischio del
singolo paziente di sviluppare tossicità endocrinologiche,
soprattutto nei primi mesi di trattamento e nei pazienti con
precedenti patologie tiroidee o autoimmuni. Prima di ogni ciclo
di immunoterapia, consigliamo in ogni paziente di indagare
l'insorgenza di sintomi riconducibili a disfunzioni
endocrinologiche, e di eseguire esami ormonali per rivalutare la
funzionalità tiroidea e surrenalica".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA