Mercoledì 25 settembre si terrà a
Roma la manifestazione organizzata dall'Uap (Unione nazionale
ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata) a tutela
delle 95mila strutture sanitarie private in italiane. Presente
anche il Coordinamento intersindacale medicina specialistica di
territorio (Cimest) insieme a tutte le associazioni di
categoria.
"Manifestiamo per un servizio sanitario territoriale che
garantisca la salute in maniera egualitaria e universale",
affermano il presidente del Cimest Salvatore Calvaruso e i
coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino. "Rispetto al
nuovo assetto normativo nazionale che stravolge l'assetto e il
funzionamento del Sistema, e le criticità di attuazione del
Decreto ministeriale 77 nei 21 servizi sanitari regionali, le
nostre strutture rischiano di subire danni irreparabili fino
alla chiusura con i conseguenti licenziamenti e in più il
dissesto di tutta l'economia dell'indotto".
Strutture cruciali la cui scomparsa "provocherebbe un vulnus del
diritto alla salute garantito dall'articolo 32 della
Costituzione", continuano i vertici Cimest, secondo cui "la
specialistica territoriale sottofinanziata obbligherà i pazienti
a pagarsi le prestazioni con il rischio di intasare maggiormente
ospedali e pronto soccorso".
Si chiede al governo che le strutture siano riconosciute come
"presidi sanitari territoriali", ma anche la sospensione del Dl
Concorrenza, la definizione di nuove tariffe che consentano
investimenti, la tutela della "dignità della dirigenza medica e
sanitaria", la garanzia di qualità del servizio nell'interesse
del paziente, il ridimensionamento delle prestazioni
recentemente eseguite in farmacia ma di esclusiva competenza
medica.
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