(v. ANSA: "Risposte contro le aggressioni o..." delle 12.47)
"La nostra azione non si ferma a
Foggia ma prosegue nell'immediato. Il 20 novembre scenderemo di
nuovo in piazza a Roma per denunciare le condizioni in cui
lavorano migliaia di professionisti sanitari, invitando tutte le
forze sociali alla condivisione di idee e proposte". Lo
annunciano il segretario Anaao Assomed Pierino Di Silverio, il
presidente Cimo-Fesmed Guido Quici e il presidente Nursing Up
Antonio De Palma, sottolineando come dalla manifestazione di
stamani sia emerso un segnale forte: "basta con le aggressioni,
basta con le condizioni di lavoro ad alto rischio psico-fisico e
con una sanità che abbandona al proprio destino pazienti e
sanitari".
I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri e i
professionisti sanitari "vogliono risposte, vogliono tornare ad
essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in
sicurezza", spiegano Di Silverio, Quici e De Palma. "Non
possiamo restare immobili di fronte allo sgretolamento del
sistema di cure pubbliche e alla fuga di migliaia di colleghi.
La sanità è uno dei pilastri dello stato sociale, e come tale
richiede investimenti, riforme, collaborazione".
Le richieste di Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up al
Governo sono precise. Tra queste, depenalizzare l'atto medico,
rendere gli ospedali luoghi sicuri, defiscalizzare l'indennità
dì specificità medica, raddoppiare quella infermieristica e sua
estensione alle ostetriche, aumentare le retribuzioni prevedendo
finanziamenti adeguati per il rinnovo dei contratti, anche
dell'ospedalità privata. Inoltre, investire nel Servizio
sanitario nazionale non solo con finanziamenti, ma anche con
leggi che ne consentano il rilancio e rendere appetibili le
professioni sanitarie, con un piano di assunzioni. Infine,
adottare provvedimenti per arrestare l'escalation delle
aggressioni nelle strutture sanitarie, contrattualizzare gli
specializzandi e riconoscere il carattere usurante delle
professioni assistenziali.
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