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Sicurezza e risorse, la sanità di nuovo in piazza il 20 novembre

Sicurezza e risorse, la sanità di nuovo in piazza il 20 novembre

L'annuncio dei sindacati Anaao, Cimo e Nursing Up: "Ora basta"

ROMA, 16 settembre 2024, 16:10

Redazione ANSA

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(v. ANSA: "Risposte contro le aggressioni o..." delle 12.47) "La nostra azione non si ferma a Foggia ma prosegue nell'immediato. Il 20 novembre scenderemo di nuovo in piazza a Roma per denunciare le condizioni in cui lavorano migliaia di professionisti sanitari, invitando tutte le forze sociali alla condivisione di idee e proposte". Lo annunciano il segretario Anaao Assomed Pierino Di Silverio, il presidente Cimo-Fesmed Guido Quici e il presidente Nursing Up Antonio De Palma, sottolineando come dalla manifestazione di stamani sia emerso un segnale forte: "basta con le aggressioni, basta con le condizioni di lavoro ad alto rischio psico-fisico e con una sanità che abbandona al proprio destino pazienti e sanitari".
    I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri e i professionisti sanitari "vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza", spiegano Di Silverio, Quici e De Palma. "Non possiamo restare immobili di fronte allo sgretolamento del sistema di cure pubbliche e alla fuga di migliaia di colleghi.
    La sanità è uno dei pilastri dello stato sociale, e come tale richiede investimenti, riforme, collaborazione".
    Le richieste di Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up al Governo sono precise. Tra queste, depenalizzare l'atto medico, rendere gli ospedali luoghi sicuri, defiscalizzare l'indennità dì specificità medica, raddoppiare quella infermieristica e sua estensione alle ostetriche, aumentare le retribuzioni prevedendo finanziamenti adeguati per il rinnovo dei contratti, anche dell'ospedalità privata. Inoltre, investire nel Servizio sanitario nazionale non solo con finanziamenti, ma anche con leggi che ne consentano il rilancio e rendere appetibili le professioni sanitarie, con un piano di assunzioni. Infine, adottare provvedimenti per arrestare l'escalation delle aggressioni nelle strutture sanitarie, contrattualizzare gli specializzandi e riconoscere il carattere usurante delle professioni assistenziali.
   

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