Dall'inizio dell'anno al 5 agosto in
Italia sono stati confermati 324 casi di Dengue, circa la metà
in sole tre Regioni (Veneto, Lombardia e Lazio). Tutti erano
associati a viaggi all'estero. Nessuno è stato letale. Sono
alcuni dei dati che emergono dall'ultimo aggiornamento del
Sistema nazionale di sorveglianza delle arbovirosi dell'Istituto
Superiore di Sanità.
Sono stati 8 i casi di Chikungunya e 4 quelli di Zika virus,
anche questi importati dall'estero.
Il sistema di sorveglianza ha confermato 31 casi di
encefalite da zecca, 29 dei quali autoctoni; 20 si sono
verificati in Veneto. Ammonta a 47 casi il bilancio delle
infezioni da Toscana Virus, tutte autoctone.
Dall'inizio di maggio al 31 luglio il sistema di sorveglianza
ha rilevato in Italia anche 28 casi confermati di infezione da
West Nile Virus.
L'Istituto Superiore di Sanità sottolinea che il principale
strumento per prevenire le arbovirosi è la riduzione
dell'esposizione ai vettori durante il periodo favorevole alla
trasmissione. Le zanzare, in particolare, svolgono un ruolo
determinante. È quindi importante proteggersi dalle punture
usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a
maniche lunghe, quando si è all'aperto, soprattutto all'alba e
al tramonto; applicando zanzariere alle finestre e soggiornando
in ambienti climatizzati. Occorre inoltre evitare che gli
insetti possano riprodursi facilmente nell'ambiente circostante.
Per questo è utile svuotare frequentemente i contenitori con
acqua stagnante (per esempio secchi, vasi per fiori e
sottovasi).
Intanto ieri, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle
Venezie (Izsve) ha comunicato che dalle proprie attività di
sorveglianza emerge che in circa l'1% delle zanzare campionate
in Veneto e Friuli Venezia Giulia è presente il virus West Nile.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA