Sindacati pronti "a proclamare lo
stato di agitazione e, se necessario, anche lo sciopero
generale" per il comparto sanità dopo che la Regione Friuli
Venezia Giulia per il 2024 "ha deciso di cambiare il metodo di
assegnazione dei fondi delle risorse aggiuntive regionali" per
le aziende del Ssr, con "un taglio drastico" del finanziamento
destinato all'area di Trieste e Gorizia. Ad annunciarlo sono
stati oggi a Trieste i rappresentanti sindacali di categoria di
Cgil, Cisl e Fials, in concomitanza con l'assemblea generale del
personale dell'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina
e dell'Irccs Burlo Garofolo.
Sulla base delle nuove assegnazioni, hanno spiegato i
sindacati, gli importi delle Rar passano dai 4,7 milioni del
2023 ai 1,9 milioni del 2024 per Asugi e da 569mila euro a
188mila euro per il Burlo Garofolo. "Da quest'anno le Rar non
sono più state assegnate sulla base di una trattiva sindacale",
ha affermato il segretario provinciale della Fials, Fabio
Pototschnig, ma è giunta un'informativa degli importi stabiliti
dalla Regione. Se la volontà, ha osservato la Fials, era
"effettuare una perequazione fra i fondi contrattuali delle
aziende regionali", "questo non andrebbe fatto togliendo a uno
per dare all'altro".
I sindacati hanno chiesto un incontro al presidente del Fvg,
Massimiliano Fedriga. "Se non ci sarà un dietrofront - ha
assicurato la responsabile sanità della Fp Cgil di Trieste,
Francesca Fratianni - cominceremo a organizzare una
mobilitazione del personale con presidi e manifestazioni in
piazza. A marzo ci sarà una decurtazione media netta degli
stipendi di circa 300 euro. In questa regione ci saranno
dipendenti di serie A e dipendenti di serie B".
Con le Rar - hanno ricordato i sindacati - sono sempre state
finanziate maggiorazioni dei turni, festivi, notturni, gettoni
previsti per i richiami in servizio e cambi turno e indennità
per i tutor dei corsi di laurea, "ora a rischio".
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