Il 29 ottobre il Tribunale di
Bologna ha emesso una sentenza di condanna nei confronti del
Comune di Bologna, stabilendo che l'amministrazione non abbia
proceduto a effettuare le visite mediche obbligatorie sui luoghi
di lavoro previste dall'articolo 41 del Testo unico su salute e
sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare il giudice ha
riconosciuto l'inadempienza di Palazzo d'Accursio per quanto
riguarda le visite mediche periodiche, che i dipendenti per
legge dovrebbero fare, mentre non si è espresso sulle visite
preventive rispetto alle assunzioni. A sollevare la questione e
intentare causa è stato il Sindacato generale di base, assistito
dall'avvocata Claudia Candeloro.
"Il Tribunale ha sentito vari testimoni e ha esaminato il
Dvr, il documento di valutazione dei rischi del Comune di
Bologna, riconoscendo che, nonostante le visite mediche debbano
essere fatte ogni 5 oppure ogni 2 anni, a seconda delle mansioni
svolte e dei rischi ad esse collegati" per alcuni lavoratori,
come per "gli agenti della Polizia locale o le insegnanti di
nidi e materne, che avrebbero le visite ogni 2 anni",
l'intervallo è arrivato fino a "sette, otto o 10 anni", racconta
l'avvocata Candeloro. Abbastanza perché il giudice condannasse
l'amministrazione a calendarizzare le visite per tutti i quasi
4000 dipendenti in tempi brevi.
Parla di "vittoria giusta ma amara" Massimo Betti, dirigente
locale di Sgb che lamenta la mancanza di dialogo con il Comune.
"Con questa amministrazione comunale abbiamo firmato un
protocollo di relazioni sindacali, ma il sindaco l'ha chiuso in
un cassetto - lamenta - Ogni volta che capita un fatto grave nei
luoghi di lavoro in questo territorio, il sindaco invoca più
sicurezza, però poi non la applica per i suoi dipendenti". Un
fatto grave, spiega, anche "politicamente". Betti spiega anche
che ci sarebbero state anche "ritorsioni" legate a questa causa.
"Una nostra Rls (Rappresentante della sicurezza per i
lavoratori) che ha seguito l'esposto da vicino, in difesa dei
dipendenti comunali, è stata sottoposta a controlli sulla sua
attività, peraltro certificata al millimetro. Il controllo,
guarda caso, è arrivato poco prima della sentenza". Il
sindacalista, quindi, annuncia che Sgb presenterà anche "un
ricorso penale, dopo questa sentenza" e chiede che il sindacato,
dopo la decisione del Tribunale, venga ricevuto per discutere
della vicenda con i vertici di Palazzo d'Accursio.
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