Con il Covid "abbiamo avuto un
aumento di richieste di supporto psicologico, abbiamo attivato
diversi percorsi sia sugli studenti sia su tutto il personale, e
devo dire che dopo un inizio dove le richieste erano molto alte
adesso, per fortuna, abbiamo avuto una leggera riduzione,
soprattutto nell'ultimo anno, però sicuramente le fasce più
giovani, gli studenti sono le fasce che hanno più subito il
periodo pandemico". Parola del rettore dell'Università di
Bologna, Giovanni Molari, che oggi ha presentato con il
direttore generale della Ausl, Paolo Bordon, e con l'assessore
comunale alla Salute e al Welfare, Luca Rizzo Nervo, "Recovery
Talks: percorsi per la città".
La rassegna è stata organizzata per il terzo anno insieme da
Alma Mater, Ausl di Bologna, Comune e Città Metropolitana di
Bologna in occasione della Giornata mondiale della Salute
mentale 2024 promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità,
e dei cento anni dalla nascita dello psichiatra Franco Basaglia.
"Proprio quest'anno si ricordano i cento anni della nascita del
professor Basaglia che ha rivoluzionato l'approccio alla salute
mentale - spiega il dg della Ausl, Paolo Bordon - facendo
intendere che per curare le malattie mentali serve molto di più
che la sola pratica clinica. Serve il coinvolgimento dei
familiari, della comunità. Con questa logica anche qui a Bologna
stiamo percorrendo questa strada di grande apertura alla
comunità con un coinvolgimento molto attivo delle istituzioni
dall'azienda sanitaria la Città Metropolitana l'Università di
Bologna, anche grazie a dei laboratori dove emergano le proposte
di chi vive a fianco delle persone con problemi mentali, per
cercare un approccio personalizzato ai temi del disagio mentale,
che purtroppo sono diffusi è in crescita".
In particolare, i servizi della Ausl a livello territoriale
hanno registrato "una spinta" da parte della cittadinanza sul
fronte della salute mentale nell'ultimo periodo. "I disagi
soprattutto dei giovani ci sono stati - conferma Bordon - .
Adesso questa curva di crescita sembra stabilizzata, però resta
un tema molto delicato su cui l'Ausl è impegnata nel garantire a
potenziare i servizi sulla rete territoriale".
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