Si rafforza la collaborazione a
tutela degli operatori sanitari e degli utenti dell'ospedale
Maggiore di Parma, grazie ad un accordo sottoscritto dalla
Questura e dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria, che
implementa la sicurezza e garantisce la prevenzione nei
confronti di episodi violenti, in particolare al Pronto
soccorso. Il protocollo è stato firmato dal questore Maurizio
Di Domenico e al direttore generale Azienda
Ospedaliero-Universitaria di Parma e commissario straordinario
Azienda Usl Massimo Fabi.
Per fronteggiare il rischio di aggressioni fisiche o verbali
al personale che opera al Pronto soccorso l'Azienda sanitaria ha
adottato misure specifiche, come l'implementazione delle
telecamere (ad oggi 178) e di pulsanti antipanico (una
cinquantina, raddoppiati rispetto alla precedente
installazione), oltre che la presenza di una vigilanza privata
diurna e notturna con il raddoppio di guardie giurate nella
fascia oraria compresa tra le 22 e le 6 del mattino.
Il protocollo prevede l'istituzione di una linea telefonica
diretta ed esclusiva tra Pronto soccorso e la centrale operativa
della Questura che garantirà un pronto intervento in caso di
necessità. Altra misura sarà la guardia virtuale, ovvero una
telecamera ad alta definizione collocata nella sala d'attesa del
pronto soccorso che invierà le immagini in tempo reale alla
centrale operativa dell'Istituto di vigilanza Coopservice, che
ha proposto il progetto, e alla nuova postazione di polizia
realizzata all'interno del Pronto soccorso, oltre che essere
visionabili dalla centrale operativa della Questura.
Inoltre è stato installato un sistema sul modello di un
videocitofono, con il quale il Pronto soccorso potrà comunicare
istantaneamente con la Centrale Operativa dell'Istituto di
Vigilanza. Infine dalla seconda metà di novembre, il Pronto
soccorso avrà un posto di polizia direttamente all'interno della
hall d'ingresso (il costo dei lavori è stato attorno agli 80
mila euro).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA