Duro scontro tra la candidata del
centrodestra alla guida della Regione Emilia-Romagna, Elena
Ugolini e l'avversario di centrosinistra, Michele de Pascale, al
Festival di Open a Parma. "Noi dobbiamo cambiare il sistema
sanitario regionale perché la popolazione oggi è diversa
rispetto a quella per cui era stato pensato - ha detto Ugolini
-: abbiamo tanti anziani, malati cronici e persone sole.
Vogliamo rimettere al centro il malato, potenziando la medicina
territoriale, ma anche i tanti professionisti del settore che in
questo momento fanno fatica a fare il loro lavoro. Dobbiamo
cambiare e rimettere al centro i professionisti della sanità,
pensare a come fare una vera presa in carico dei malati,
potenziando la medicina di prossimità. C'è un problema di
risorse, ma soprattutto di come vengono spese e di come viene
organizzato il sistema sanitario regionale".
Parole a cui De Pascale ha replicato dicendo che sul
finanziamento al sistema sanitario nazionale non ha "mai
lesinato critiche nemmeno al centrosinistra. È un problema che
non è attribuibile solo al governo Meloni - aggiunge - ma questo
governo sta portando il finanziamento sotto il 6% del Pil, che è
la soglia sotto al quale il sistema salta. Come ha fatto
Musumeci, lo farà anche Schillaci e farò un invito ad andarsi ad
assicurarsi". De Pascale saluta con favore "l'impegno bipartisan
per chiedere più risorse per la sanità dell'Emilia-Romagna", ma
"visto che le risorse saranno poche" rilancia i 10 punti del suo
programma per riformare la sanità regionale, che "resta tra le
migliori d'Italia con il Veneto, mentre la Lombardia è un po'
sparita da questa classifica perché è un modello che è fallito
nelle cure territoriali e nella medicina di base".
"Ti invito a votare per me perché se vuoi cambiare un sistema
che ha umiliato i professionisti della sanità, non riuscendo a
prendersi in carico i pazienti", è stata la risposta di Ugolini.
De Pascale ha ribattuto dicendo di non "vedere i cittadini
dell'Emilia-Romagna che corrono a curarsi nelle Marche". In
Emilia-Romagna si può essere curati "meglio che in qualunque
altra regione d'Italia - conclude De Pascale - ma a noi non
basta, non basta, non basta perché dai meglio non vogliamo
diventare i meno peggio".
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