"E' un grande onore per Ant aver
ospitato la delegazione del ministero della Salute nel bolognese
Istituto delle Scienze oncologiche, della solidarietà e del
volontariato. Abbiamo potuto esporre al ministro e al suo gruppo
di lavoro non solo il significato e la natura della missione
sanitaria e assistenziale che Ant porta avanti da 46 anni, ma
anche il senso di urgenza che circonda alcuni provvedimenti
legislativi che, una volta perfezionati, permetterebbero a una
realtà come la nostra di agire in maniera ancora più efficace di
quanto già non faccia". Così la presidente di Fondazione Ant,
Raffaella Pannuti, nel giorno in cui il ministro della Salute,
Orazio Schillaci, ha visitato per la prima volta la sede della
Fondazione Ant di Bologna.
La visita, spiega l'Ant, è stata l'occasione per confrontarsi
con il ministro sulle necessità ritenute prioritarie in campo
sanitario, sociale e assistenziale. Forte del suo bagaglio di
esperienza in tema di cure domiciliari ai pazienti oncologici
(oltre 161.000 pazienti assistiti gratuitamente da inizio
servizio) e di progetti di prevenzione (oltre 264.000 visite
gratuite dal 2004 a oggi), oltre che di una presenza capillare
(assistenza attiva in 26 province di 11 regioni e una
prevenzione che copre l'intero territorio nazionale) in tutto il
Paese e della partecipazione a numerosi progetti europei in tema
di formazione e ricerca.
Parlando di priorità, nello specifico, "accanto alla
necessità di un aumento degli investimenti in sanità -
sottolinea ancora l'Ant - si sta delineando sempre più
chiaramente quella di un cambio di paradigma nel modello di
erogazione delle cure. Sarebbe necessario incentivare la
transizione da un sistema sanitario centrato in gran parte
sull'intervento nella fase acuta della malattia, a uno che
promuova percorsi di prevenzione e di gestione della
cronicità/fragilità che preservino e tutelino il più possibile
la qualità di vita delle persone".
Qui entra in gioco "il tema del potenziamento del territorio,
ed in particolare del domicilio, come luogo di cura privilegiato
per la gestione di molte situazioni cliniche ad andamento
cronico progressivo".
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