La Campania amplia l'offerta di
servizi domiciliari, garantendo ai pazienti con tumore al
polmone un'assistenza più completa e personalizzata. Il modello
organizzativo della Regione consente ai pazienti oncologici di
assumere la terapia direttamente a casa, semplificando così il
percorso di cura. Si tratta di farmaci di fascia H non
classificati per somministrazione ospedaliera che possono essere
dispensati dalle farmacie territoriali della Asl di appartenenza
e, quindi, consente anche ai pazienti con diagnosi di tumore al
polmone non a piccole cellule (Nsclc) "oncogene addicted",
ovvero i pazienti con una forma di tumore legata a una specifica
mutazione genetica (in Campania circa 1500 all'anno), di
assumere i farmaci orali direttamente a casa propria. Tempi
burocratici per la somministrazione domiciliare 120 giorni a
fronte di una media nazionale che si attesta su un anno.
"La Rete oncologica della Campania è un esempio virtuoso di
multidisciplinarietà e inclusività - dichiara Gennaro Sosto,
direttore Asl di Salerno -. Sono stati infatti istituiti team
oncologici multidisciplinari che si riuniscono per esaminare
caso per caso e per definire in maniera congiunta la terapia più
indicata. L'obiettivo è quello di rendere più semplice la vita
dei pazienti e dei loro cari costretti già ad affrontare una
malattia difficile che ha un alto tasso di mortalità". Il tumore
del polmone è considerato un 'big killer'. Nel 2023, l'Italia ha
registrato circa 44mila nuove diagnosi di tumore del polmone, di
cui circa 4000 in Campania.
"I trattamenti personalizzati possono determinare un aumento
significativo della sopravvivenza e un miglioramento della
qualità della vita", spiega Alessandro Morabito direttore
dell'Oncologia clinica toraco-polmonare del Pascale. Se ne
parlerà oggi pomeriggio a Napoli in occasione della tavola
rotonda "Il valore dell'innovazione nei percorsi di cura dei
pazienti con Nsclc Oncogene Addicted", incontro realizzato da
Amgen Italia.
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