Quattro "raccomandazioni" chiudono
il capitolo che l'Agenas ha riservato alla Basilicata nella
"terza indagine nazionale sullo stato di attuazione delle reti
tempo-dipendenti".
La prima riguarda la "rete cardiologica per l'emergenza" e
sottolinea che "la percentuale di pazienti trattati è da
migliorare". In relazione alle "rete ictus", l'indagine ha
evidenziato che, rispetto alla "mortalità a 30 giorni, quella
della Basilicata sembrerebbe la più alta in Italia. Anche in
merito alla procedura di trombolisi, sarebbe utile rivedere il
piano regionale per ictus. In merito alla gestione
dell'emorragia subaracnoidea si evidenzia - è scritto più avanti
- una criticità per la gestione del trattamento e la mancanza di
un servizio specifico. Infine, una percentuale bassa viene
avviata al trattamento riabilitativo, va dunque rivista
l'offerta riabilitativa".
Per quanto riguarda la "rete trauma", la raccomandazione
sottolinea che "gli indicatori analizzati non permettono di
valutare l'effettiva presa in carico e performance perché, al
momento, sono focalizzati sull'aspetto dell'occupazione dei
posti letto da trauma in neurochirurgia e terapia intensiva".
Infine, per la "rete emergenza-urgenza", la raccomandazione
dell'indagine ha evidenziato che "si nota un netto impatto dei
ricoveri da pronto soccorso sui ricoveri totali della Regione. I
ricoveri da codici bianchi e verdi sono in linea con la media
italiana e questo si riflette su minori tempi di permanenza in
pronto soccorso e bassa percentuale di abbandono del pronto
soccorso".
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